giovedì 2 luglio 2015

Napoli, babyboss giustiziato con un colpo di pistola alla schiena, le baby gang allo sbaraglio.

Quello che si temeva sta accadendo, la criminalità finita nelle mani dei ragazzi che si credono invulnerabili e dimostrano di essere anche vittime del raffreddore.

La vittima dell’agguato del bulletto di turno, è Emanuele Sibillo, uno nuovo babyboss del centro storico napoletano, aveva quasi vent’anni, freddato circa alle due di notte da qualche altro giovincello ansioso di potersi sentire capo a sua volta, capo senza sudditi, generale senza soldati, tanti cani senza padrone, pronti e capaci di azzannarsi tra di loro pur di prevalere sul gruppetto dei bulletti che gli girano intorno.

È un delitto destinato ad avere seguito nella zona del centro storico uscita fuori dagli schemi tradizionali della malavita locale, le indagini sono condotte dal primo dirigente della squadra mobile, Fausto Lamparelli, adesso si teme una vendetta, Emanuele Sibillo il 9 giugno scorso era sfuggito al maxiblitz che si concluse con 60 arresti, i killer di qualche gruppo rivale lo hanno trovato prima degli investigatori e lo hanno finito con un colpo alla schiena nella notte.

A 17 anni la polizia, lo trovò seduto al tavolo con criminali di elevato spessore camorristico, discendente da una famiglia malavitosa ha cercato di fare meglio di suo padre Vincenzo e di suo fratello Lino , ma lui non ha avuto a che fare con la polizia che spara solo se costretta, ma ha incontrato uno spietato killerino che forse si fingeva suo amico o affiliato e appena gli ha voltato le spalle non ha esitato a fare spazio al nuovo padroncino, .

Secondo gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Napoli, l'omicidio potrebbe essere avvenuto in via Costa, a Forcella, dove i residenti hanno udito colpi d'arma da fuoco e dove la Polizia ha trovato 13 bossoli di tre diversi calibri, come si legge anche sul Mattino di Napoli.

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