La sperimentazione è stata eseguita già in dodici ospedali, gli effetti sono positivi e senza rigetto.
È diventato poco più grande di una pillola il pacemaker per l’aiuto dello stimolo cardiaco, ridotto a un decimo del tradizionale il suo innesto risulta essere molto agevolato, non necessita di intervento invasivo, viene impiantato nella cavità cardiaca attraverso la vena femorale e non prevede l'impianto di elettrodi di stimolazione.
I primi impianti sono stati eseguiti in dodici gli ospedali italiani e tutti hanno dato esiti positivi, il minipacemaker è stato prodotto da Medtronic, pesa 2 grammi e misura poco più di 2 cm, con una durata che può variare dai 7 ai 14 anni, non richiede ne fili, ne catetere, emette impulsi elettrici in grado di regolarizzare il battito cardiaco attraverso un elettrodo posto su dispositivo.
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