martedì 23 giugno 2015

Con parole mie. L’enorme forza d’animo di ammirevoli persone.

Pasticche di ecstasy, micidiale droga sintetica.
Quando l’amore per i propri figli sfortunati assume proporzioni gigantesche.


Molti di noi conoscono anche se fortunatamente non nel profondo, gli effetti nefasti riduttivi e deleteri che procura la dipendenza dalle droghe di qualunque natura esse siano, sappiamo che rendono chi è succube del loro effetto, bugiardo, schiavo di quella robaccia, pronto a mettersi anche contro la propria famiglia ed in alcuni casi dando adito ad azioni criminose, inconsapevoli del male provocato, al solo fine di procurarsi quanto necessita a soddisfare il proprio bisogno giornaliero perché sotto la dipendenza di aborride sostanze che li rendono dei poveri emarginati.

Sentendosi loro stessi spregevoli pur discendendo da famiglie di indubbia moralità, abbandonano le vecchie sane amicizie per instaurare dei rapporti con altri sfortunati come loro e con i quali condividere la brutta sorte capitatogli, i fattori o cause che portano ad isolarsi  secondo gli esperti possono essere molteplici e vanno ricercate in un contesto di problematiche, quali un carattere non troppo forte della persona, una situazione familiare non troppo stabile, cattive amicizie o altro, non essendo un esperto in materia mi astengo dal puntare il dito o dal colpevolizzare questi poveri sfortunati.

Personalmente non mi vergogno ad asserirlo sono stato un gran fumatore e come dipendente dalla nicotina ritengo di essere stato alla stregua di chi dipende da queste lerce sostanze, infatti, per trentadue anni ho fumato sessanta sigarette al giorno, ho smesso da diciassette anni e quanto sento sparare sentenze nei confronti di questi sfortunati da parte di fumatori incalliti, com’ero io, m’innervosisco tanto, infatti, non riesco a capire la differenza tra una persona che suo malgrado, e non sempre per colpa sua, e’ stato reso schiavo dagli  stupefacenti  e non riesce ad uscirne da solo, ed un fumatore che con arroganza da un lato condanna al pari di un giudice, e dall’altro lato non riesce egli stesso a smettere di fumare nascondendosi dietro la non pericolosità della sigaretta, ma che vuole essere solo una scusa in quanto schiavo della nicotina.

Ma la pieta’ e la comprensione che proviamo per questi sfortunati giovani, non deve distoglierci, o farci dimenticare chi veramente soffre nell’ombra molto piu’ degli stessi figli, genitori che lottano tutti i giorni contro un nemico molto forte, il piu’ delle volte imbattibile,  persone che anche non essendo danarose riescono con grandissimi sacrifici ad aiutare i propri figli, a pagare delle comunità di recupero nella speranza della risoluzione del problema che in alcuni casi purtroppo a noi noti , dopo anni di battaglie hanno visto vanificati i loro sacrifici con la prematura e disgraziata dipartita  del proprio figlio ad opera di qualche ignobile combinazione di derivati sintetici.

Poveri genitori, poveri genitori che malgrado la loro forza di volontà nel combattere questa calamita’ familiare costretti in varie occasioni a negare la situazione disastrosa del proprio figlio rendendosi loro stessi bugiardi per amore, cercando di tenere nascosta una evidente realtà pur di restare attaccati ad una speranza di recupero della quale giorno dopo giorno vedono ridursi le probabilità di riuscita.

Prima di dare un giudizio affrettato sul caso, riflettiamo e interroghiamoci sull’eventualità’ che se una disgrazia del genere fosse toccata a noi avremmo avuto la stessa forza che a distinto questi poveri genitori che hanno perso soldi, tempo, e in tanti casi anche il proprio figlio?

Il senso di rispetto e d’ammirazione che personalmente nutro per questi genitori, che in qualche caso ho conosciuto di persona, mi pone in una condizione di grande incertezza, sarei, o saremmo stati in grado di dimostrare la stessa forza combattiva e le stesse capacità affettive che ha distinto questi “POVERI GENITORI” chissà.

 

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