In una zona fortemente compromessa legalmente, chiedere di esporsi fisicamente con le denunce, equivale a una richiesta di forte omertà.
Caserta, la scorsa settimana, la giunta comunale di Caserta ha approvato il piano anticorruzione triennale stilato per la prevenzione della corruzione sul territorio casertano, esso prevede: le segnalazioni non dovranno essere anonime, dovranno essere circostanziate e dettagliate in modo chiaro e inequivocabile e contenute in busta chiusa, essere indirizzate o al dirigente del servizio oppure direttamente al segretario comunale, o anche come posta certificata.
Chiedere ai cittadini di denunciare l’illegalità in modo cosi palese, equivale a un fallimento programmato di quella che potrebbe costituire una splendida iniziativa atta a contrastare il dilagare dell’illegalità, gambizzazioni, incendi dolosi e intimidatori, delitti impuniti, oltre alla certezza della presenza della delinquenza nella zona, fanno paura alla gente onesta e lavoratrice che anche se non teme per la sua persona, ha l’obbligo di proteggere e non di esporre la propria famiglia.
Se la giunta comunale voleva che il programma fosse servito allo scopo bastava magari inserire una norma che prevedesse che nell’ipotesi di tre denunce anche se anonime e non in relazione di parentela, riportassero lo stesso capo d’accusa per la stessa persona, avrebbero potuto essere prese in considerazione e costituire motivo per promuovere un’azione legale nei confronti del denunciato , forse in questo modo si sarebbe potuto raggiungere l’obiettivo, ma chiedere il sacrificio……..
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