Caserta, la cupola della camorra casalese trema, Si pente il braccio destro di Nicola Schiavone, detto «Sandokan».
Intrecci tra camorra e politica potrebbero essere svelati dal braccio destro di Sandokan, al secolo Nicola Schiavone il boss indiscusso della camorra del basso casertano, con le sue rivelazioni potrebbe dare alla polizia e alla magistratura le armi per sferrare un altro duro colpo alla criminalità erroneamente definita - Il clan dei Casalesi- potrebbe essere a conoscenza e svelare particolari sugli appalti gestiti dalla camorra a Lusciano e ad Aversa, oltre ai collegamenti con i clan napoletani,
Il braccio destro di quello che fu il capo della cupola casertana Sandokan, ossia Nicola Schiavone, avrebbe deciso di collaborare con la giustizia, in seguito alla condanna a trent’anni inflittagli due mesi orsono dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, potrebbe aver deciso di pentirsi, ciò si evincerebbe dall’allontanamento silenzioso operato con la sua famiglia spostati dalla loro abitazione di via Leoncavallo a una località segreta per motivi di sicurezza, come ripotato da “Il Mattino di Napoli”.
L’eventuale pentimento di Panaro darebbe un altro duro colpo alla criminalità organizzata svelando progetti e messe in pratica di estorsioni, ricatti e gestioni mafiose di quella parte della politica che sarebbe stata infiltrata in alcuni comuni casertani, tramite i quali, la camorra avrebbe gestito appalti, concorsi e affidamento di alcune gestioni presenti sul territorio casertano compresi tra l'Area Pip a Lusciano e l'area Ex Texas di Aversa.
Intrecci tra camorra e politica potrebbero essere svelati dal braccio destro di Sandokan, al secolo Nicola Schiavone il boss indiscusso della camorra del basso casertano, con le sue rivelazioni potrebbe dare alla polizia e alla magistratura le armi per sferrare un altro duro colpo alla criminalità erroneamente definita - Il clan dei Casalesi- potrebbe essere a conoscenza e svelare particolari sugli appalti gestiti dalla camorra a Lusciano e ad Aversa, oltre ai collegamenti con i clan napoletani,
Il braccio destro di quello che fu il capo della cupola casertana Sandokan, ossia Nicola Schiavone, avrebbe deciso di collaborare con la giustizia, in seguito alla condanna a trent’anni inflittagli due mesi orsono dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, potrebbe aver deciso di pentirsi, ciò si evincerebbe dall’allontanamento silenzioso operato con la sua famiglia spostati dalla loro abitazione di via Leoncavallo a una località segreta per motivi di sicurezza, come ripotato da “Il Mattino di Napoli”.
L’eventuale pentimento di Panaro darebbe un altro duro colpo alla criminalità organizzata svelando progetti e messe in pratica di estorsioni, ricatti e gestioni mafiose di quella parte della politica che sarebbe stata infiltrata in alcuni comuni casertani, tramite i quali, la camorra avrebbe gestito appalti, concorsi e affidamento di alcune gestioni presenti sul territorio casertano compresi tra l'Area Pip a Lusciano e l'area Ex Texas di Aversa.
Nessun commento:
Posta un commento