domenica 18 gennaio 2015

Vigili Urbani, il 12 febbraio indetto lo sciopero di categoria in tutta Italia.

È braccio di ferro tra Roma Capitale e organizzazione VVUU d’Italia, passati all’attacco con vecchie rivendicazioni per diritti mancati.

La decisione è stata presa dal sindacato Ospol-Csa che rappresenta la maggior parte dei vigili urbani degli otto mila comuni italiani, decisione, forse nata per contrastare i provvedimenti disciplinari che l’Amministrazione capitolina ha dichiarato di voler adottare nei confronti degli agenti che si sarebbero resi responsabili di assenze ingiustificate e arbitrarie la notte a cavallo del Capodanno, non essendosi presentati al posto di lavoro e causando non pochi problemi alla città.

Successivamente alle assenze di Capodanno il sindacato dei metropolitani italiani chiede l’adesione generale di categoria per uno sciopero nazionale di 24 ore per il giorno 12 febbraio, allo scopo di protestare contro le punizioni esemplari che l’Amministrazione romana avrebbe deciso di adottare nei confronti dei presunti falsi ammalati, i sindacati però considerano la dichiarazione di sciopero autonomo arbitrario e scorretto.

I caschi bianchi avrebbero deciso di passare al contrattacco, non potendo controbattere quella che si presenterebbe come una motivata azione punitiva nei confronti dei presunti trasgressori con poche difese, intenderebbero cogliere l’occasione per appianare vecchie rivendicazioni di servizio e delle spettanze da anni eluse dal governo centrale riguardo al contratto decentrato e salario accessorio, che riguarda anche gli agenti della Municipale.

Per quanto riguarda il caso delle assenze in massa denunciate dalla dirigenza comunale di Roma sulla stessa vicenda starebbe indagando anche il ministero della Pubblica amministrazione con gli ispettori inviati dalla ministra Marianna Madia, a breve si vedrà chi sarà il vincitore del braccio di ferro tra Comune e Vigili, certo che se fosse il braccio del Comune a cedere al Sindaco Marino converrebbe dare le dimissioni in seguito al potere perso e con la Pa contro e pronta ad alzare la voce in qualsiasi controversia forte del successo ottenuto.

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