Incendio di materiali nocivi e pericolosi. Foto Wikipedia. |
Oggi per colpa di qualcuno anche le cose che fino a vent’anni fa si facevano normalmente, oggi sono diventati atti criminosi, troppo spesso si usa la dicitura “rifiuti pericolosi” senza però specificarne la natura, tutti gli agricoltori e contadini ricorderanno che anni fa si concimava la terra con il letame precedentemente servito come stallatico, si bruciavano i resti della mietitura del grano, atti che si facevano normalmente prima dell’aratura per preparare il campo per la nuova cultura.
Oggi, guai a bruciare i rametti della potatura o la sterpaglia, oppure scaricare nel proprio campo i residui dello stallatico per la concimazione del terreno, subito sono chiamati in causa i Carabinieri, i quali, una volta intervenuti devono applicare la legge prevista in materia, la quale blocca, sequestra, e poi con comodo analizza il tipo e la consistenza e la pericolosità o meno del tipo di reato, e intanto va in fumo un altro anno di produzione agricola facendo lievitare i danni provocati dalla crisi in atto.
I fumi che scaturiscono dai materiali legnosi omogenei, chimicamente dovrebbero liberare nell’atmosfera solo gli elementi naturali che l’anno fatto crescere con qualche piccola variante che non dovrebbe risultare tanto disastrosa come la si descrive.
Sarebbe necessario poter dare una valutazione primaria ai materiali oggetto dell’incendio prima di applicare le restrittive norme in vigore, una cosa è sorprendere i trasgressori nell’intendo di appiccare il fuoco ai rifiuti oggetto di differenziazione, e un’altra cosa e l’incendio dei materiali organici che non hanno mai fatto male alle colture agricole, com’è avvenuto in tante occasioni poi riconosciute innoque per la salute.
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