Lo scorso 24 Settembre, il tribunale di Napoli Nord, ha condannato a nove anni di reclusione l’ex sacerdote di Trentola Ducenta ed ex Parroco della Chiesa qualianese. La Parrocchia S. Stefano di Qualiano
La notizia riportata dal Mattino di Napoli, ha colpito la comunità religiosa qualianese, molti si chiedevano quali sviluppi ci fossero stati nella vicenda di Don Mottola, ed ecco arrivata la non tanto gradita notizia, la condanna a nove anni di reclusione con l’accusa più infamante che al momento sembra essere quella che sta minando le fondamenta della Ciesa Cattolica, LA PEDOFILIA.
Come molti ricorderanno l’ex prete nostro concittadino - Don Michele Mottola- fu destituito dai poteri clericali dal Vescovo della Diocesi aversana in seguito alla denuncia di presunti abusi subiti da una minore di Trentola Ducenta, dove operava l’ex prelato, la bambina appena tredicenne, figlia di persone devote e religiose che riluttanti, non accettavano il racconto della ragazzina, tanto pareva surreale e inverosimile tutta la vicenda che raccontava la minore.
Invece, esaminata l’intera vicenda e sulla base dei dovuti accertamenti, il tribunale di Napoli Nord, tramite il gip Vera Iaselli, ha accolto il complesso quadro accusatorio messo insieme dalla procura diretta da Francesco Greco, infliggendo una condanna a nove anni di reclusione a colui che è stato riconosciuto colpevole di nefandezze ai danni di una ragazzina che se risponde tutto a verità, resterà bollata nelle sua psiche per tutta la vita.
Almeno per il momento la vicenda dello spretato Michele Mottola, che con la sua inqualificabile condotta avrebbe gettato altro fango sulla Chiesa in un momento di sbandamento dovuto a denunce di appropriazioni finanziarie indebitamente sottratte dalle casse vaticane, assieme alle accuse di pedofilia che arrivano sulla scrivania di Papa Francesco, le quali, stanno mettendo a dura prova la stessa esistenza della Chiesa ormai arrivata al bivio di decisioni radicali dell’intero sistema Cristiano.
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