giovedì 31 ottobre 2019

Luigi DI Maio, analisi di una persona perbene prestata alla politica affaristica.

Di Maio con il suo animo pulito ha prestato le spalle per l’arrampicata di quella che credeva fosse la politica per il popolo mentre era la parte più sporca della politica stessa.

Per chi ha vissuto le vicissitudini della politica della prima e della seconda repubblica e ne ha viste di cotte e di crude a opera dei politici arraffoni e arrivisti che per un pugno di voti non hanno esitato a riempire gli enti pubblici di personale in esubero ingolfando la P. A., personale che il più delle volte e risultato inefficiente, scansafatiche e assenteista proprio sfruttando l’amicizia con il politico al quale aveva aderito durante le elezioni politiche, regionali o addirittura comunali.

Negli ultimi anni, la politica italiana ci ha messo davanti ad una realtà che molti credevano che esistesse ma pochi ne avevano la certezza, il dubbio che ha assillato molti italiani che Luigi Di Maio fosse troppo perbene per fronteggiare i vari volponi senza scrupoli della politica italiana si è concretizzato, non è necessario essere simpatizzante o pentastellato convinto per analizzare l’evolversi della politica attuale anche non comprendendo il perché il leader del M5s sia stato lasciato solo nell’impari battaglia di governo.

Il tridente Grillo, DI Maio, Di Battista aveva convinto gli italiani che la vecchia politica potesse essere completamente sovvertita dalle nuove idee che avrebbero potuto favorire la ripresa e aiutato veramente il ceto non benestante, invece non si capisce perché sia stato lasciato solo a combattere contro politici di professione che da circa un trentennio stanno girando la pizza a loro piacimento per favorire prettamente i loro interessi coalizzandosi anche se vecchi antagonisti pur di riuscire nei loro intendi.

Tutto sembra giocare contro il M5s e contro Di Maio, la vecchia politica si è chiusa in trincea facendo accordi sottobanco, perfino accettando dopo vent’anni di dettame politico di fare da ruota di scorta al carroccio di Salvini e alla bici della Meloni, una cosa sembra scontata, Di Maio sta pagando la mancanza di polso con Salvini nella passata esperienza giallo verde e sta facendo la parte dell’agnello da sacrificare con l’attuale governo Pd. M5s.

In un momento di grande incertezza politica un aiuto dai suoi amici 5s sarebbe quanto mai necessario e se questo non arriva sta a significare che forse anche questi amici fanno parte del complotto, diceva un grande, “Se porti sul mio tavolo un problema e non la soluzione, sei parte del problema stesso”.

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