Classico incendio dei rifiuti nel campo Rom. |
Dalle tante dichiarazioni analitiche sulla necessità della sua costruzione si evince chiaramente che il fine non sarebbe ecologico ma solamente speculativo, infatti, a fronte di un problema attuale che sta mettendo in crisi l’intero ciclo dei rifiuti che richiederebbe immediate varianti per prevenire la situazione che da qui a qualche anno potrebbe creare serie criticità al sistema trattamento dei rifiuti, anche se nel frattempo il nostro sceriffo starà godendosi la vita in qualche isola alla salute degli italiani.
Siccome il potere decisionale spetta ai vertici regionali, il nostro Governo può solo fare opera di persuasione in merito dimostrando con atti e dati alla mano che la sua eventuale costruzione richiederebbe non meno di cinque anni e che nel frattempo la Campania potrebbe diventare una tomba di rifiuti che sommergerebbe di gran lunga la Regione senza dare scampo a malattie polmonari e tumorali.
Il ministro Costa, attuale ministro dell’ambiente si è detto in disaccordo con l'apertura dell'impianto, molto propenso invece a potenziare la raccolta differenziata nella quale si può intervenire in maniera rapida, economica ed ecologica con il potenziamento dell’intera filiera iniziando dalle risorse umane e ai macchinari adatti, lasciando al termodistruttore di Acerra il solo compito di smaltire il ridotto materiale indifferenziato raggiungendo molteplici obiettivi, minore inquinamento, minori costi, maggiori benefici, minor consumo delle materie prime tramite il riciclo.
Per arrivare a quest’obiettivo basterebbe educare seriamente i cittadini alla corretta differenziata dei rifiuti, sarebbe necessario far capire bene l’importanza del riciclo dei materiali che porta a enormi vantaggi, chiaramente per arrivare alla vittoria è necessario anche l’impegno delle amministrazioni locali che dovrebbero fornire un servizio all’altezza di sanzionare, mentre oggi per la mancanza o carenza di servizi adeguati i comuni non possono alzare la voce.
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