Respinti i ricorsi presentati dalle varie associazioni per modificare i limiti di velocità sulle strade provinciali così come stabilito: i limiti restano invariati.
Limiti di velocità sulle strade provinciali, il ministero ha respinto i ricorsi decidendo di rimanere invariati i limiti di velocità rispettando il disposto provinciale, l’ordinanza del settore viabilità di palazzo Sant’Agostino ha auto anche l’ok del ministero delle infrastrutture e trasporti.
Nel provvedimento, emanato a gennaio, si stabiliva l’abbassamento del limite di velocità a 50 km/h sulle strade provinciali. In base all’ordinanza, firmata dal dirigente Domenico Ranesi, si abbassava a 50 km/h il limite di velocità, precedentemente fissato a 70 km/h, per le strade provinciali extraurbane locali e a 90 km/h per quelle extraurbane secondarie.
Una limitazione, entrata in vigore dall’inizio dell’anno su tutte le strade di competenza della Provincia, sia quelle di proprietà dell’ente, che quelle regionali concesse in gestione, ad eccezione della Cilentana, dell’Aversana e delle arterie extraurbane più importanti.
Un provvedimento, che seppure finalizzato alla tutela della pubblica incolumità e della percorrenza in sicurezza delle strade, aveva sollevato un polverone fra quanti ritenevano troppo bassi quei limiti. Contestazioni che si sono tradotte in tre ricorsi presentati al Ministero, nello scorso mese di febbraio, per chiedere la sospensione dell’efficacia del provvedimento emanato dagli uffici di Palazzo Sant’Agostino, bollato come eccessivo e che sono stati bocciati.
Il motivo principale della bocciatura dei ricorsi è dato dalla forte criticità dello stato della viabilità provinciale, oltre 2mila e 600 chilometri di strade da manutenere nonostante i tagli ai finanziamenti ordinari e le mancate assegnazioni di risorse economiche che negli ultimi anni hanno messo in ginocchio gli enti di area vasta ridisegnati dalla legge di riforma delle Provincia, firmata da Delrio.
Una riforma a metà, che ne ha dimezzati personale e funzioni, in vista di un referendum che avrebbe dovuto abolirle definitivamente. Nei ricorsi, presentati da privati cittadini e da un’associazione, si contestava la misura adottata dall’ente, bollata come eccessiva, come anche la spesa effettuata dall’ente per realizzare la segnaletica con i nuovi limiti, risorse economiche che, per i ricorrenti, potevano essere investite nella manutenzione, come riportato anche dal Mattino di Napoli.
Limiti di velocità sulle strade provinciali, il ministero ha respinto i ricorsi decidendo di rimanere invariati i limiti di velocità rispettando il disposto provinciale, l’ordinanza del settore viabilità di palazzo Sant’Agostino ha auto anche l’ok del ministero delle infrastrutture e trasporti.
Nel provvedimento, emanato a gennaio, si stabiliva l’abbassamento del limite di velocità a 50 km/h sulle strade provinciali. In base all’ordinanza, firmata dal dirigente Domenico Ranesi, si abbassava a 50 km/h il limite di velocità, precedentemente fissato a 70 km/h, per le strade provinciali extraurbane locali e a 90 km/h per quelle extraurbane secondarie.
Una limitazione, entrata in vigore dall’inizio dell’anno su tutte le strade di competenza della Provincia, sia quelle di proprietà dell’ente, che quelle regionali concesse in gestione, ad eccezione della Cilentana, dell’Aversana e delle arterie extraurbane più importanti.
Un provvedimento, che seppure finalizzato alla tutela della pubblica incolumità e della percorrenza in sicurezza delle strade, aveva sollevato un polverone fra quanti ritenevano troppo bassi quei limiti. Contestazioni che si sono tradotte in tre ricorsi presentati al Ministero, nello scorso mese di febbraio, per chiedere la sospensione dell’efficacia del provvedimento emanato dagli uffici di Palazzo Sant’Agostino, bollato come eccessivo e che sono stati bocciati.
Il motivo principale della bocciatura dei ricorsi è dato dalla forte criticità dello stato della viabilità provinciale, oltre 2mila e 600 chilometri di strade da manutenere nonostante i tagli ai finanziamenti ordinari e le mancate assegnazioni di risorse economiche che negli ultimi anni hanno messo in ginocchio gli enti di area vasta ridisegnati dalla legge di riforma delle Provincia, firmata da Delrio.
Una riforma a metà, che ne ha dimezzati personale e funzioni, in vista di un referendum che avrebbe dovuto abolirle definitivamente. Nei ricorsi, presentati da privati cittadini e da un’associazione, si contestava la misura adottata dall’ente, bollata come eccessiva, come anche la spesa effettuata dall’ente per realizzare la segnaletica con i nuovi limiti, risorse economiche che, per i ricorrenti, potevano essere investite nella manutenzione, come riportato anche dal Mattino di Napoli.
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