L’Automobile Club Italia non ci sta e lancia una forte denuncia, l’Autovelox da strumento educativo è diventato fonte di ricchezza per le Amministrazioni comunali di tutt'Italia.
Il cattivo uso che i comuni fanno dell'autovelox l’ha fatto diventare non più uno strumento educativo per ridurre e/o eliminare gli incidenti con il relativo salvataggio di vite umane, ma uno strumento per fare cassa, non a caso, alcune amministrazioni includono addirittura il presunto incasso nelle previsioni nei bilanci comunali come fosse un introito sicuro proveniente dalla tagliola sulla testa degli automobilisti alla quale non sfuggiranno.
In tantissimi casi l’impianto di rilevamento è posizionato ambiguamente, seminascosto alla vista, pronto a colpire, e questo è poco educativo ma solamente molto punitivo e viene meno ai principi dello scopo della sua invenzione, spesso, essi sono posizionati su palo verde nella vegetazione, oppure seminascosto nelle curve, mentre in tantissimi casi nelle strade urbane sarebbe invece più opportuno il semplice pannello luminoso per indicare la velocità per indurre a ridurla trovandosi in un centro abitato.
Anche sui limiti della velocità ci sarebbe molto da dire, in tantissimi casi, su strade extraurbane in rettilineo, e senza accessi intermedi, il limite massimo consentito della velocità, viene stabilito dai comuni in 50km orari, laddove anche i 70/80 km orari andrebbero benissimo, perché, è quasi impossibile andare più piano, anche qui lo scopo sembrerebbe unicamente quello di fare soldi ai danni dei cittadini.
Altra cosa importante da dire è quella che i proventi delle sanzioni comminate, dovrebbero servire alla cura e manutenzione delle strade che rientrano sotto la competenza dei comuni laddove sono ubicati gli stessi rilevatori della velocità, inoltre, le multe comminate porterebbero a pensare che gli italiani al volante siano molto indisciplinati, ma forse se gli Autovelox fossero usati per il loro scopo, e con più oculatezza, ci sarebbero meno incidenti e morti sulle strade sia urbane, sia extraurbane.
Il cattivo uso che i comuni fanno dell'autovelox l’ha fatto diventare non più uno strumento educativo per ridurre e/o eliminare gli incidenti con il relativo salvataggio di vite umane, ma uno strumento per fare cassa, non a caso, alcune amministrazioni includono addirittura il presunto incasso nelle previsioni nei bilanci comunali come fosse un introito sicuro proveniente dalla tagliola sulla testa degli automobilisti alla quale non sfuggiranno.
In tantissimi casi l’impianto di rilevamento è posizionato ambiguamente, seminascosto alla vista, pronto a colpire, e questo è poco educativo ma solamente molto punitivo e viene meno ai principi dello scopo della sua invenzione, spesso, essi sono posizionati su palo verde nella vegetazione, oppure seminascosto nelle curve, mentre in tantissimi casi nelle strade urbane sarebbe invece più opportuno il semplice pannello luminoso per indicare la velocità per indurre a ridurla trovandosi in un centro abitato.
Anche sui limiti della velocità ci sarebbe molto da dire, in tantissimi casi, su strade extraurbane in rettilineo, e senza accessi intermedi, il limite massimo consentito della velocità, viene stabilito dai comuni in 50km orari, laddove anche i 70/80 km orari andrebbero benissimo, perché, è quasi impossibile andare più piano, anche qui lo scopo sembrerebbe unicamente quello di fare soldi ai danni dei cittadini.
Altra cosa importante da dire è quella che i proventi delle sanzioni comminate, dovrebbero servire alla cura e manutenzione delle strade che rientrano sotto la competenza dei comuni laddove sono ubicati gli stessi rilevatori della velocità, inoltre, le multe comminate porterebbero a pensare che gli italiani al volante siano molto indisciplinati, ma forse se gli Autovelox fossero usati per il loro scopo, e con più oculatezza, ci sarebbero meno incidenti e morti sulle strade sia urbane, sia extraurbane.
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