lunedì 29 maggio 2017

La farsa della politica, riducono i privilegi e si aumentano la reversibilità.

 I congiunti di deputati non possono fare lavori umili e modesti come i popolani, con questa motivazione si sono aumentati la reversibilità del 2%.

La scorsa settimana è stato approvato il ricalcolo delle pensioni dei parlamentari con il sistema contributivo e l’età pensionabile al pari dei comuni mortali, ma poi in ambito politico si è pensato bene di trincerarsi proponendo e approvando l’aumento delle reversibilità ai familiari del 20% in più con una motivazione quanto mai offensiva per chi è costretto a subire questi affronti e soprusi, la Gasperini del PD ha detto, "Ingiusto che i congiunti dei parlamentari finiscano a fare la sguattera o il giardiniere", come si legge sul Fatto Quotidiano.

La stupida e banale affermazione, da sola basterebbe per un richiamo ufficiale alla parlamentare PD Gasparini, per aver insultato e offeso due categorie professionali che da una vita danno il sostentamento onesto a chi svolge questi umili e modesti lavori senza per questo sentirsi inferiori a chi ha cercato di fare della politica il suo Bancomat attingendo, in molti casi, gli stipendi e i privilegi immeritati dalle tasche soprattutto di chi esercita questi lavori, per il solo fatto di essere stati messi lì per votare al momento giusto gli ordini dei potenti.

I signori politicanti sono stati costretti ad accettare il penalizzante ricalcolo delle pensioni con il sistema contributivo anche per loro, ma subito si sono inventati l’aumento del 20% della reversibilità ai congiunti affinché questi possano continuare a beneficiare di un buon tenore continuando a vivere una vita da parassita risultando nullatenente avendo intestate le proprietà a prestanomi e persone di comodo per poter beneficiare delle reversibilità alle spalle di chi lavora e produce per tenerli in vita.

L’Inps assicura che in Italia non c’è categoria che abbia una norma tanto favorevole da aumentare di colpo la pensione di reversibilità del 20%, questo tra i comuni mortali che possono solo contare solo sulle rivalutazioni Istat dello zero virgola o di vedersi alzare l’importo, se inferiore, ai 501 euro di pensione sociale, mentre i politici cambiando le leggi riescono a conservarsi la sicurezza di un assegno mensile che grazie al vitalizio consentirà agli ex parlamentari di incassare anche 5-6mila euro al mese per aver occupato una poltrona in Parlamento quando ha avuto voglia di andarci.

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