Nella figura, polmone di non fumatore, e di un fumatore. |
Che il fumo faccia molto male è un dato di fatto inoppugnabile, che le malattie delle vie respiratorie e vascolari, per i fumatori sono molto più accentuate rispetto ai soggetti non fumatori, ma nascondere l’esigenza di fare cassa in un momento di prosciugamento delle risorse statali dietro il buonismo della Ministra, è quanto mai labile e puerile, la Ministra Lorenzin, sta cercando di correre ai ripari nel momento che ha scoperto che le entrate del Monopolio, sono diventate inferiori alle spese sanitarie necessarie per curare i dipendenti dalla nicotina.
«Le tasse sul tabacco sono tasse contro la morte» dice la Ministra, è giusto ed è evidente, ma dopo un secolo che lo Stato ha lucrato sui fumatori che hanno contribuito a mantenerlo in vita, ci si accorge dell’effetto negativo del tabacco, si possono privare milioni di dipendenti dalle sigarette e dall’uso giornaliero di nicotina che nel contempo è diventata necessaria per il fumatore ma che sta diventando inaccessibile a causa dell’alto costo del normale pacchetto di sigarette.
In un sistema politico giusto, prima di arrivare a drastiche decisioni penalizzanti, bisogna fornire l’alternativa, un freno all’uso della sigaretta giunge a proposito, ma è necessario tenere presente che l’aumento deciso dal Governo penalizzerà solo i fumatori incalliti mentre i giovanissimi possono anche saltare il famoso tiro di sigaretta, senza contare, che i soldi per il pacchetto di sigarettine li troveranno nella borsetta di mamma, mentre il mero fumatore si mangerà le mani.
Già i fumatori sono criminalizzati per via delle leggi che li stanno costringendo ad andare a fumare in campagna, se poi gli viene meno anche questa possibilità senza offrire loro una vera alterativa, cosa potrebbe succedere, si potrebbe incentivare l’uso della sigaretta elettronica, una volta accertato la sua innocuità, ma resa accessibile dal prezzo gestito dal Monopolio di Stato in sostituzione del tabacco, allora si che potrebbe essere applicato l’aumento del prezzo e anche la riduzione della produzione delle sigarette, spingendo la volontà del fumatore a ridurre o a smettere del tutto.
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