Saltati due importanti punti all’ordine del giorno voluti dall’opposizione, grazie a una manovra della maggioranza per uscire dall’angolo, ha rifiutato la discussione su Stir e Biodigestore.
Il Consiglio comunale indetto per il 27/4 è iniziato puntualmente alle ore 9,30, discusso e approvato solo il primo punto all'ordine del giorno, ossia, l'approvazione del progetto d’inclusione sociale e sistemazione abitativa per le 250 famiglie rom di Masseria del Pozzo, nonostante i mal di pancia dei consiglieri di opposizione, il primo punto all’Odg è stato approvato dalla maggioranza ricorrendo alla tecnica del più forte, incurante delle proteste dei consiglieri di minoranza.
La votazione di questo punto e terminato alle ore 14 circa, la proposta del consigliere “Alfonso Sequino” di continuare la discussione sui restanti punti all'ordine del giorno presentati proprio dalla minoranza e da questi ritenuti di importanza vitale per la comunità come: le questioni ambientali (biodigestore, ampliamento Stir e roghi) detta proposta non è stata accolta dalla coalizione di Poziello che proponeva di riprendere i lavori alle ore 17:00.
Colpo di scena, alla ripresa dei lavori per la discussione di questi importantissimi punti tanto a cuore ai consiglieri della camera bassa, i membri di maggioranza dell’Assise, per evidente preaccordo, hanno prolungato l’orario di pranzo non presentandosi in aula facendo saltare il numero legale e buonanotte ai suonatori, anche in questa fase il sindaco Poziello ha dimostrato scaltrezza politica svincolandosi dalla discussione che avrebbe potuto stringerlo nell’angolo.
Dal canto loro, i consiglieri di minoranza sentendosi insoddisfatti di come si sono svolti e lavori, e del disinteressamento poziellesco ad affrontare i problemi cruciali per la difesa della Terra dei Fuochi, si sono sentiti usati senza poter affrontare e risolvere i problemi che veramente stanno a cuore ai cittadini per i tanti casi di malattie e tumori che stanno decimando la società presente in molti comuni campani a cominciare proprio da Gugliano, le decisioni del sindaco sono state giudicate assolutistiche e prive di accordo politico, esse, sicuramente non incontrano i favori del popolo penalizzato.
Il Consiglio comunale indetto per il 27/4 è iniziato puntualmente alle ore 9,30, discusso e approvato solo il primo punto all'ordine del giorno, ossia, l'approvazione del progetto d’inclusione sociale e sistemazione abitativa per le 250 famiglie rom di Masseria del Pozzo, nonostante i mal di pancia dei consiglieri di opposizione, il primo punto all’Odg è stato approvato dalla maggioranza ricorrendo alla tecnica del più forte, incurante delle proteste dei consiglieri di minoranza.
La votazione di questo punto e terminato alle ore 14 circa, la proposta del consigliere “Alfonso Sequino” di continuare la discussione sui restanti punti all'ordine del giorno presentati proprio dalla minoranza e da questi ritenuti di importanza vitale per la comunità come: le questioni ambientali (biodigestore, ampliamento Stir e roghi) detta proposta non è stata accolta dalla coalizione di Poziello che proponeva di riprendere i lavori alle ore 17:00.
Colpo di scena, alla ripresa dei lavori per la discussione di questi importantissimi punti tanto a cuore ai consiglieri della camera bassa, i membri di maggioranza dell’Assise, per evidente preaccordo, hanno prolungato l’orario di pranzo non presentandosi in aula facendo saltare il numero legale e buonanotte ai suonatori, anche in questa fase il sindaco Poziello ha dimostrato scaltrezza politica svincolandosi dalla discussione che avrebbe potuto stringerlo nell’angolo.
Dal canto loro, i consiglieri di minoranza sentendosi insoddisfatti di come si sono svolti e lavori, e del disinteressamento poziellesco ad affrontare i problemi cruciali per la difesa della Terra dei Fuochi, si sono sentiti usati senza poter affrontare e risolvere i problemi che veramente stanno a cuore ai cittadini per i tanti casi di malattie e tumori che stanno decimando la società presente in molti comuni campani a cominciare proprio da Gugliano, le decisioni del sindaco sono state giudicate assolutistiche e prive di accordo politico, esse, sicuramente non incontrano i favori del popolo penalizzato.
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