sabato 18 febbraio 2017

Terra dei Fuochi e mancata bonifica: «Chi doveva controllare pagherà» verità o un altro bluff.

Ne hanno propinate tante d promesse di bonifica e di controlli serrati andati a vuoto che ormai le promesse politiche non sembrano più attendibili.

La terra dei fuochi ormai è conosciuta come dispensatrice di lutti e malattie respiratorie, oltre a tanti altri tipi di malattie che stanno decimando la popolazione campana, tanto che ormai la certezza della noncuranza della politica nei confronti del popolo ha preso corpo nelle coscienze dei cittadini, specialmente dopo aver accertato il fallimento della rimozione delle ecoballe dai siti di stoccaggio esistente a Taverna del Re e non solo, dove sono finiti gli impegni deluchiani, e dove sono finiti i milioni stanziati?

Un articolo pubblicato dal Mattino di Napoli, mette in chiaro alcune delle problematiche riferenti alla monnezza e a chi da essa ha tratto fior di milioni per se stessi, mancata bonifica delle discariche, sottoutilizzazione degli Stir, gli impianti di tritovagliatura, per la produzione della differenziata, tutti elementi produttori di finanza occultata, la Corte dei Conti ha aperto un nuovo filone d'indagine sul dramma della Terra dei Fuochi al fine d’individuare e responsabili e farli pagare.

Lo scopo sarebbe quello di rincorrere i responsabili politici e amministrativi che potrebbero aver determinato il disastro ambientale e finanziario, sfociato nelle pesantissime sanzioni dell'Ue all'Italia, e costringerli al risarcimento di quanto sottratto, beato chi ci crede in questa favole, altro fumo negli occhi di chi si trova tutti i giorni a combattere con le esalazioni pestifere che s’immettono nell’aria tutti i giorni costringendo grandi e piccoli ad ammalarsi della tante patologie intrinseche tra di loro.

A rimborsare le ingenti spese per la Terra dei Fuochi, secondo la magistratura, dovranno essere coloro che l'hanno consentita, non è giusto che a pagare siano i contribuenti, nel mirino della magistratura contabile ci sarebbero gli amministratori, sindaci e governatori delle giunte precedenti, chiamati a rispondere sulla maxi-multa da oltre 100 milioni di euro, inflitta nel 2015 all'Italia dalla Corte di Giustizia per le mancate bonifiche di 200 discariche in 18 regioni.

Figuriamoci se i signori progettisti del disastro ambientale saranno stati così poco scaltri da lasciarsi incastrare in quella monnezza che li ha arricchiti e dove ci starebbero alla grande, un altro bel sogno dal quale conviene svegliarsi e battersi con altri mezzi se si vuole raggiungere un minimo di soddisfazione per i tanti morti ammalati delle regioni colpite, certamente non continuando a votare Antonio Bassolino e Stefano Caldoro, indicati come veri responsabili.

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