Si tratta della camomilla “Kusmi Tea” ritirata dal mercato perché si è scoperto che contiene una sostanza cancerogena.
La casa produttrice francese che distribuisce tè e infusi sul mercato europeo, non ha esitato a ritirare dal mercato il famoso prodotto a causa della presenza di alcaloidi pirrolizidinici (PA) in almeno la metà delle bustine analizzate, a darne l'annuncio è la Stiftung Warentest, associazione tedesca per i consumatori, come riporta anche Il Fatto Alimentare.
Gli alcaloidi pirrolizidinici sono delle sostanze prodotte naturalmente dalle piante che nella raccolta della camomilla possono essersi mischiate ai fiori aumentando così i livelli accettabili nel prodotto finale.
La casa produttrice e l'azienda tedesca specificano che non esiste ancora un limite di legge per i PA negli alimenti e anche se i livelli medi di alcaloidi sono al di sotto delle soglie proposte dall’Efsa (Agenzia europea per la sicurezza alimentare), la Kusmi Tea ha deciso di togliere dal mercato tutti i lotti di camomilla volontariamente e in via del tutto precauzionale. Un'esposizione prolungata ai PA, infatti, potrebbe essere cancerogena e comportare danni al fegato.
La casa produttrice francese che distribuisce tè e infusi sul mercato europeo, non ha esitato a ritirare dal mercato il famoso prodotto a causa della presenza di alcaloidi pirrolizidinici (PA) in almeno la metà delle bustine analizzate, a darne l'annuncio è la Stiftung Warentest, associazione tedesca per i consumatori, come riporta anche Il Fatto Alimentare.
Gli alcaloidi pirrolizidinici sono delle sostanze prodotte naturalmente dalle piante che nella raccolta della camomilla possono essersi mischiate ai fiori aumentando così i livelli accettabili nel prodotto finale.
La casa produttrice e l'azienda tedesca specificano che non esiste ancora un limite di legge per i PA negli alimenti e anche se i livelli medi di alcaloidi sono al di sotto delle soglie proposte dall’Efsa (Agenzia europea per la sicurezza alimentare), la Kusmi Tea ha deciso di togliere dal mercato tutti i lotti di camomilla volontariamente e in via del tutto precauzionale. Un'esposizione prolungata ai PA, infatti, potrebbe essere cancerogena e comportare danni al fegato.
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