Questa mattina i membri della commissione laica “Problematica Acqua” hanno protocollato le loro dimissioni senza aver potuto esprimersi per mancanza di documenti.
Eletta in consiglio comunale per volontà del sindaco e della maggioranza affinché essa istaurasse un rapporto e un dialogo con i vertici della società che ha in gestione il territorio qualianese sopra e sotto, compreso i sottoservizi, il fine era quello di capire i meccanismi che avevano determinato i notevoli aumenti delle tariffe applicate negli ultimi tempi, e se questi fossero stati concordati con l’Amministrazione comunale consociata con Aquedotti Scpa al 2%.
Nell’ultima convocazione, la commissione chiese che fosse invitata al tavolo della discussione sia la dirigenza della società Scpa, sia il rappresentante del comune nel consiglio di Amministrazione Acquedotti Scpa, il rappresentante del comune, responsabile del collegamento tra le parti con il compito di tenere informata l’amministrazione, secondo quanto dichiarato dal sindaco all’assemblea costituita, avrebbe sempre omesso la sua funzione non relazionando gli aumenti e le sue applicazioni.
I vertici di Scpa, incalzati dai membri della commissione che li accusavano di aver adottato le nuove tariffe in modo arbitrario e senza interpellare gli organi comunali consociati al 2%, si lasciarono sfuggire, alla presenza del sindaco, della commissione, e di buona parte dei consiglieri, che loro avevano ottemperato all’obbligo inviando al comune, mesi addietro, il plico contenente le relazioni che descrivevano sia le motivazioni che i metodi adottati, senza aver mai avuto riscontro, quindi non essendoci obiezioni sono andati avanti.
La mancata consegna dei documenti richiesti, ha disarmato e annullate le buone intenzioni dei membri della commissione speciale, i quali, si sono sentiti offesi e costretti alle dimissioni per difendere la loro personale dignità assieme a quella dei cittadini qualianesi da loro rappresentati e costretti a pagare aumenti a fronte di un servizio aleatorio e con la scarsità del prodotto offerto ai residenti, limitando la pressione di erogazione del prezioso liquido ai soli piani terra.
Le dimissioni presentate all’Amministrazione non esimeranno la commissione dal proseguire autonomamente nel cammino intrapreso, chiedendo conto direttamente ai vertici di Scpa la persistente mancanza di pressione che con un sensibile aumento, mediante l’istallazione di adeguati riduttori di pressione, posti nei punti giusti, potrebbe portare all’abolizione degli autoclavi, a un risparmio dell’energia elettrica, e della sua normale manutenzione, oltre alla regolarità dell’affido del territorio passato sotto la sua gestione.
Eletta in consiglio comunale per volontà del sindaco e della maggioranza affinché essa istaurasse un rapporto e un dialogo con i vertici della società che ha in gestione il territorio qualianese sopra e sotto, compreso i sottoservizi, il fine era quello di capire i meccanismi che avevano determinato i notevoli aumenti delle tariffe applicate negli ultimi tempi, e se questi fossero stati concordati con l’Amministrazione comunale consociata con Aquedotti Scpa al 2%.
Nell’ultima convocazione, la commissione chiese che fosse invitata al tavolo della discussione sia la dirigenza della società Scpa, sia il rappresentante del comune nel consiglio di Amministrazione Acquedotti Scpa, il rappresentante del comune, responsabile del collegamento tra le parti con il compito di tenere informata l’amministrazione, secondo quanto dichiarato dal sindaco all’assemblea costituita, avrebbe sempre omesso la sua funzione non relazionando gli aumenti e le sue applicazioni.
I vertici di Scpa, incalzati dai membri della commissione che li accusavano di aver adottato le nuove tariffe in modo arbitrario e senza interpellare gli organi comunali consociati al 2%, si lasciarono sfuggire, alla presenza del sindaco, della commissione, e di buona parte dei consiglieri, che loro avevano ottemperato all’obbligo inviando al comune, mesi addietro, il plico contenente le relazioni che descrivevano sia le motivazioni che i metodi adottati, senza aver mai avuto riscontro, quindi non essendoci obiezioni sono andati avanti.
La mancata consegna dei documenti richiesti, ha disarmato e annullate le buone intenzioni dei membri della commissione speciale, i quali, si sono sentiti offesi e costretti alle dimissioni per difendere la loro personale dignità assieme a quella dei cittadini qualianesi da loro rappresentati e costretti a pagare aumenti a fronte di un servizio aleatorio e con la scarsità del prodotto offerto ai residenti, limitando la pressione di erogazione del prezioso liquido ai soli piani terra.
Le dimissioni presentate all’Amministrazione non esimeranno la commissione dal proseguire autonomamente nel cammino intrapreso, chiedendo conto direttamente ai vertici di Scpa la persistente mancanza di pressione che con un sensibile aumento, mediante l’istallazione di adeguati riduttori di pressione, posti nei punti giusti, potrebbe portare all’abolizione degli autoclavi, a un risparmio dell’energia elettrica, e della sua normale manutenzione, oltre alla regolarità dell’affido del territorio passato sotto la sua gestione.
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