Il suo gesto era nell’aria, già nei giorni scorsi aveva protocollato un documento che esternava tutto il suo risentimento circa una decisione assunta per il Cimitero senza interpellarlo.
Sono arrivate ieri le dimissioni dell’'assessore Bonaventura Cerqua concretizzando apertamente la crisi della maggioranza politica della città, nei giorni scorsi, aveva protocollato un documento tramite il quale esternava tutto il suo risentimento circa la decisione di istaurare nuovamente il servizio delle lampade votive al Cimitero per i cittadini che volessero servirsene in occasione della Commemorazione dei defunti, per questa decisione riguardante il suo ministero, non sarebbe stato informato, l'annuncio delle dimissioni diffuso sulla sua pagina Facebook.
Forse, è stata questa la goccia che ha fatto capovolgere il vaso, anche se le scaramucce politiche nella maggioranza vanno avanti ormai da tempo, tanto che già nell’ultimo consiglio comunale a stento era riuscito a contenersi per tenere in discesa un carro che minacciava la perdita del controllo del suo timone, mentre dai gradoni ci si aspettava una sua reazione in merito alle sue dichiarazioni di dissenso da molto tempo manifestate.
Le sue dimissioni sarebbero scattate in seguito alla decisione da parte dell’Amministrazione centrale di ripristinare al Cimitero la possibilità, per chi non volesse comprarli, di noleggiare la classica crocetta o il cuoricino di lampadine per illuminare la tomba o il loculo del familiare in occasione della commemorazione dei defunti, decisione per la quale, forse non sarebbe stato chiesto il suo parere come assessore alle politiche cimiteriali, di qui la sua determinata reazione.
Le dimissioni di Cerqua modificano di non poco lo scenario politico qualianese fino a minacciare la continuità e la stabilità della maggioranza che dopo aver sopportato tante scosse nel passato prossimo, questa costituisce quella capace di creare crepe strutturali che richiedono un intervento di restauro capace di consolidare l’intera casa comunale che adesso si trova in una seria situazione di crollo retta solo da poche puntellature che non offrono nessuna sicurezza.
Sono arrivate ieri le dimissioni dell’'assessore Bonaventura Cerqua concretizzando apertamente la crisi della maggioranza politica della città, nei giorni scorsi, aveva protocollato un documento tramite il quale esternava tutto il suo risentimento circa la decisione di istaurare nuovamente il servizio delle lampade votive al Cimitero per i cittadini che volessero servirsene in occasione della Commemorazione dei defunti, per questa decisione riguardante il suo ministero, non sarebbe stato informato, l'annuncio delle dimissioni diffuso sulla sua pagina Facebook.
Forse, è stata questa la goccia che ha fatto capovolgere il vaso, anche se le scaramucce politiche nella maggioranza vanno avanti ormai da tempo, tanto che già nell’ultimo consiglio comunale a stento era riuscito a contenersi per tenere in discesa un carro che minacciava la perdita del controllo del suo timone, mentre dai gradoni ci si aspettava una sua reazione in merito alle sue dichiarazioni di dissenso da molto tempo manifestate.
Le sue dimissioni sarebbero scattate in seguito alla decisione da parte dell’Amministrazione centrale di ripristinare al Cimitero la possibilità, per chi non volesse comprarli, di noleggiare la classica crocetta o il cuoricino di lampadine per illuminare la tomba o il loculo del familiare in occasione della commemorazione dei defunti, decisione per la quale, forse non sarebbe stato chiesto il suo parere come assessore alle politiche cimiteriali, di qui la sua determinata reazione.
Le dimissioni di Cerqua modificano di non poco lo scenario politico qualianese fino a minacciare la continuità e la stabilità della maggioranza che dopo aver sopportato tante scosse nel passato prossimo, questa costituisce quella capace di creare crepe strutturali che richiedono un intervento di restauro capace di consolidare l’intera casa comunale che adesso si trova in una seria situazione di crollo retta solo da poche puntellature che non offrono nessuna sicurezza.
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