Da gennaio, la Cgia di Mestre prevede un aumento di benzina e gasolio su tutto il territorio nazionale, Renzi elargisce promesse elettorali e chiama il popolo a pagare.
I peccati di mio padre, li piango io che son l’erede, è una massima che si tramanda da padre in figlio da secoli, ma mai come in questo caso sembra appropriata, infatti, il rincaro dei carburanti per la benzina e il gasolio per autotrazione dovrebbe, e il condizionale e d’obbligo, aggirarsi attorno ai 0,005 euro al litro (mezzo centesimo di euro), è necessario tenere fede alle tante promesse di elargire milioni e in qualche caso miliardi, sebbene le casse siano vuote.
Il ritocco all'insù delle accise è in linea con il modo di governare del governo italiano, indebitato com’è dove può facilmente attingere finanza se non sui monopoli, e con le accise sui carburanti, se si pensa che in esse stiamo ancora pagante quelle della guerra fatta da Mussolini in Eritrea sommate a quelle delle varie calamità accadute in Italia.
È chiaro che bisogna onorare le promesse fatte sotto campagna elettorale, ma penalizzare il trasporto pubblico e privato diventa un’arma a doppio taglio, se non un vero e proprio Boomerang, oltre agli automobilisti saranno penalizzate tutte le categorie che utilizzano quotidianamente un'auto o un camion per ragioni professionali: come i taxisti, gli agenti di commercio, gli autonoleggiatori, gli autotrasportatori e i piccoli padroncini.
I peccati di mio padre, li piango io che son l’erede, è una massima che si tramanda da padre in figlio da secoli, ma mai come in questo caso sembra appropriata, infatti, il rincaro dei carburanti per la benzina e il gasolio per autotrazione dovrebbe, e il condizionale e d’obbligo, aggirarsi attorno ai 0,005 euro al litro (mezzo centesimo di euro), è necessario tenere fede alle tante promesse di elargire milioni e in qualche caso miliardi, sebbene le casse siano vuote.
Il ritocco all'insù delle accise è in linea con il modo di governare del governo italiano, indebitato com’è dove può facilmente attingere finanza se non sui monopoli, e con le accise sui carburanti, se si pensa che in esse stiamo ancora pagante quelle della guerra fatta da Mussolini in Eritrea sommate a quelle delle varie calamità accadute in Italia.
È chiaro che bisogna onorare le promesse fatte sotto campagna elettorale, ma penalizzare il trasporto pubblico e privato diventa un’arma a doppio taglio, se non un vero e proprio Boomerang, oltre agli automobilisti saranno penalizzate tutte le categorie che utilizzano quotidianamente un'auto o un camion per ragioni professionali: come i taxisti, gli agenti di commercio, gli autonoleggiatori, gli autotrasportatori e i piccoli padroncini.
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