La sentenza. «Il diritto dell’ex moglie a ricevere l'assegno divorzile scompare definitivamente nel caso in cui lei si rifaccia una vita costituendo una famiglia di fatto con un nuovo compagno, e non può essere resuscitato il primo matrimonio», come si legge sul Mattino di Napoli.
A deciderlo è la Cassazione con la sentenza 19345 che ha avuto lo scopo di sanare una vertenza ritenuta dalla Corte non giusta e riguardante una coppia di Latina divorziata dal 2011, la signora voleva il mantenimento a vita dopo il fallimento del menage di convivenza col primo marito dal quale era nato un figlio e allo stato attuale, madre e figlio convivono unitamente al nuovo compagno di lei costituendo una nuova coppia di fatto.
La Cassazione spiega che «La formazione di una famiglia di fatto, tutelata dall'art. 2 della Costituzione come formazione stabile e duratura in cui si svolge la personalità dell'individuo, è espressione di una scelta esistenziale libera e consapevole, che si caratterizza per l'assunzione piena del rischio del rapporto e, quindi, esclude ogni residua forma di solidarietà post-matrimoniale con l'altro coniuge, il quale deve considerarsi definitivamente esonerato dall'obbligo di corrispondere l'assegno divorzile».
Sostanzialmente, la sentenza pronunciata dall’Alta Corte, libera gli ex mariti da un vincolo in tantissimi casi divenuto insostenibile, anche in considerazione della scarsità di lavoro, nel caso specifico, gli 'ermellini, hanno confermato la non spettanza dell'assegno richiesto dalla signora divorziata da parte dell’ex marito avvalorando quanto stabilito dalla Corte di Appello di Roma che definisce la cessazione dell’assegno divorzile con la costituzione di una nuova coppia di fatto.
La sentenza in esame fa tirare un sospiro di sollievo rendendo giustizia ai tanti partner che si sentivano cornuti e bastonati anche se chiaramente le situazione vanno esaminate singolarmente salvaguardando principalmente i diritti sacri e inviolabili della prole.
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