La Regione Umbria e gli stessi comuni laziali si sono dichiarati pronti alla chiusura dei confini opponendosi allo smaltimento dei rifiuti romani col marchio M5S nei propri comuni.
Molti dei comuni che si sono dichiarati avversi all’ipotesi di smaltire i rifiuti nelle discariche, molti degli stessi comuni in altri tempi e con altri colori politici, l’avrebbero permesso, ma adesso fanno fronte comune contro la Raggi, che improntò la sua campagna elettorale proprio sulla questione rifiuti basandosi sulle disponibilità dell’epoca, ma i tempi sono cambiati, adesso non avendo pressioni da soddisfare, possono benissimo opporsi al piano smaltimento in attesa di un altro colore politico.
Da tutti i fronti dei comuni limitrofi si stanno scagliando fulmini e saette all’indirizzo della sindaca pentastellata, la quale, in questo frangente ha bisogno di tutto l’appoggio possibile dai vertici del MoVimento per non soccombere, da sola con ce la può fare a battersi contro un sistema logorato già negli anni scorsi ma che ha sempre cercato di coprire problemi e malefatte nell’attesa di scaricare le colpe sul prossimo inquilino del Campidoglio, che guarda caso, e proprio la bella Raggi pentastellata.
La politica ce l’ha con la Raggi per la sua scelta sull’Assessora all’ambiente Muraro, finita sotto il tiro incrociato della minoranza del consiglio capitolino, finquando la guida politica della città eterna era affidata al Pd si cercava di coprire anche al costo di far diventare la Capitale un allevamento di topacci che pascevano sull’immondizia romana, ma adesso non va bene più, pur sapendo che il problema non è nuovo, lo si ingigantisce regalandogli anche la maternità RAGGINA.
La situazione politica del momento nella Capitale, sembrerebbe quella di fare fronte comune contro Virginia Raggi e il MoVimento in se stesso, perché se la sindaca la spunterà contro le ostilità politiche, prime che ambientali, sarebbe l’annientamento del Pd e dei suoi accoliti che stanno facendo terra bruciata attorno al Campidoglio a cinque stelle, la spazzatura romana, strano a dirsi, significherebbe la vera disfatta del Pd e di Renzi e di tutte le riforme che vorrebbe portare a casa lasciadoli sguazzare tra i loro stessi rifiuti.
Molti dei comuni che si sono dichiarati avversi all’ipotesi di smaltire i rifiuti nelle discariche, molti degli stessi comuni in altri tempi e con altri colori politici, l’avrebbero permesso, ma adesso fanno fronte comune contro la Raggi, che improntò la sua campagna elettorale proprio sulla questione rifiuti basandosi sulle disponibilità dell’epoca, ma i tempi sono cambiati, adesso non avendo pressioni da soddisfare, possono benissimo opporsi al piano smaltimento in attesa di un altro colore politico.
Da tutti i fronti dei comuni limitrofi si stanno scagliando fulmini e saette all’indirizzo della sindaca pentastellata, la quale, in questo frangente ha bisogno di tutto l’appoggio possibile dai vertici del MoVimento per non soccombere, da sola con ce la può fare a battersi contro un sistema logorato già negli anni scorsi ma che ha sempre cercato di coprire problemi e malefatte nell’attesa di scaricare le colpe sul prossimo inquilino del Campidoglio, che guarda caso, e proprio la bella Raggi pentastellata.
La politica ce l’ha con la Raggi per la sua scelta sull’Assessora all’ambiente Muraro, finita sotto il tiro incrociato della minoranza del consiglio capitolino, finquando la guida politica della città eterna era affidata al Pd si cercava di coprire anche al costo di far diventare la Capitale un allevamento di topacci che pascevano sull’immondizia romana, ma adesso non va bene più, pur sapendo che il problema non è nuovo, lo si ingigantisce regalandogli anche la maternità RAGGINA.
La situazione politica del momento nella Capitale, sembrerebbe quella di fare fronte comune contro Virginia Raggi e il MoVimento in se stesso, perché se la sindaca la spunterà contro le ostilità politiche, prime che ambientali, sarebbe l’annientamento del Pd e dei suoi accoliti che stanno facendo terra bruciata attorno al Campidoglio a cinque stelle, la spazzatura romana, strano a dirsi, significherebbe la vera disfatta del Pd e di Renzi e di tutte le riforme che vorrebbe portare a casa lasciadoli sguazzare tra i loro stessi rifiuti.
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