La gestione della camorra giuglianese passata dal controllo di Don Alfredo, alla famiglia dei Mallardo, la Città era sotto controllo, ma adesso?
Quello della camorra certamente non rappresenta un mondo da elogiare, ma sicuramente un raffronto tra il vecchio e il nuovo va fatto, anche qui si avverte la differenza, Giugliano obbediva al Padrino Don Alfredo Maisto, ai cittadini bastava riconoscergli il ruolo che aveva occupato, non sta a noi definire come, e la società viveva e conviveva nel reciproco “Falso rispetto delle posizioni” e si viveva benino, sicurezza nelle strade e nelle proprietà private, e ripeto, “Falso rispetto”.
Morto Don Alfredo il potere nero, in base alle informazioni pubbliche passò sotto la gestione della famiglia Mallardo, potere che per un trentennio sarebbe stato gestito esercitando il suo potere nefasto nella gestione degli appalti, delle compravendite, e in tutte quelle attività dove si riscontrava la possibilità di investire i capitali illecitamente guadagnati, a voce di popolo, sarebbero legate al loro dominio alberghi, ristoranti attività sportive, e forse anche diverse società finanziarie.
Con le ultime vicende giudiziarie il potere dei Mallardo si sarebbe indebolito dando vita al frazionamento della camorra facendo nascere diversi gruppi che si combattono fra di loro non più per il controllo della Provincia o della città, ma per il controllo del quartiere o del rione e per arrivare allo scopo oltre ad ammazzarsi fra di loro non esitano a colpire anche gli innocenti, la vera camorra gestiva enormi capitali, la nuova criminalità ricava appena quanto basta per un piatto di fagioli.
Nella vecchia camorra qualche omicidio veniva commesso solo per grandi sgarri, oggi si ammazzano fra fazioni avverse per poco, sono tutti giovani quelli che restano per strada, si potrebbe dire che non conviene più fare il camorrista, un rischio elevatissimo per un introito da operaio, qualcuno cerca di giustificare l’aumento della criminalità legato alla mancanza di lavoro, ma si stenta a credere che sia così, forse la colpa e del guadagno facile, ma vale veramente così poco la vita umana? Non c’è giorno che la cronaca non riporta notizie di giovani rimasti vittime del sistema.
Quello della camorra certamente non rappresenta un mondo da elogiare, ma sicuramente un raffronto tra il vecchio e il nuovo va fatto, anche qui si avverte la differenza, Giugliano obbediva al Padrino Don Alfredo Maisto, ai cittadini bastava riconoscergli il ruolo che aveva occupato, non sta a noi definire come, e la società viveva e conviveva nel reciproco “Falso rispetto delle posizioni” e si viveva benino, sicurezza nelle strade e nelle proprietà private, e ripeto, “Falso rispetto”.
Morto Don Alfredo il potere nero, in base alle informazioni pubbliche passò sotto la gestione della famiglia Mallardo, potere che per un trentennio sarebbe stato gestito esercitando il suo potere nefasto nella gestione degli appalti, delle compravendite, e in tutte quelle attività dove si riscontrava la possibilità di investire i capitali illecitamente guadagnati, a voce di popolo, sarebbero legate al loro dominio alberghi, ristoranti attività sportive, e forse anche diverse società finanziarie.
Con le ultime vicende giudiziarie il potere dei Mallardo si sarebbe indebolito dando vita al frazionamento della camorra facendo nascere diversi gruppi che si combattono fra di loro non più per il controllo della Provincia o della città, ma per il controllo del quartiere o del rione e per arrivare allo scopo oltre ad ammazzarsi fra di loro non esitano a colpire anche gli innocenti, la vera camorra gestiva enormi capitali, la nuova criminalità ricava appena quanto basta per un piatto di fagioli.
Nella vecchia camorra qualche omicidio veniva commesso solo per grandi sgarri, oggi si ammazzano fra fazioni avverse per poco, sono tutti giovani quelli che restano per strada, si potrebbe dire che non conviene più fare il camorrista, un rischio elevatissimo per un introito da operaio, qualcuno cerca di giustificare l’aumento della criminalità legato alla mancanza di lavoro, ma si stenta a credere che sia così, forse la colpa e del guadagno facile, ma vale veramente così poco la vita umana? Non c’è giorno che la cronaca non riporta notizie di giovani rimasti vittime del sistema.
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