giovedì 21 luglio 2016

Qualiano, l’ultimo C. C. ha rotto gli equilibri, la maggioranza non ha più i numeri per governare.

È accaduto quanto si vociferava da diversi mesi, è scoppiata l’avversità verso un tipo di governo giudicato assolutistico e asociale, questo e il pensiero dei ribelli.

Il malcontento che da diversi mesi serpeggiava tra banchi e poltrone dei consiglieri e assessori sia di maggiorana, sia di minoranza è esploso con tutta la sua potenza, l’abbandono dalla carica del Presidente del Consiglio e di molti consiglieri e assessori insoddisfatti dall’andamento giudicato a senso unico dai ribelli dell’Amministrazione e degli oppositori che hanno visto sempre avversità nelle loro proposte da parte del primo cittadino e di alcuni suoi affiliati.

I motivi prioritari della dimostrazione d’intolleranza esplosa in C. C. sarebbero scaturiti da alcuni investimenti giudicati inappropriati come gli espropri programmati e posti in atto nonostante l’avversa disponibilità della parte contraria di consiglieri e assessori che avrebbero voluto che la cifra di circa un milione di euro in parte spesi e in parte da spendere per espropri e per pagamenti extra delle strade del Cardinale, fossero spesi per risanare Via De Gasperi molto penalizzante per la vita della città.

I dissidenti chiedono un rimpasto e una diversa ripartizione delle deleghe che fin dall’inizio della legislatura è stata motivo di discordia in assise per il doppio incarico proprio del sindaco che ha tenuto per se importanti deleghe che da sempre hanno indispettito maggioranza e opposizione, dopo quanto successo ieri provocato da occhiatine e accordi sottobanco come rivendicato dai dissidenti, con l’abbandono del Presidente del Consiglio dalla sua carica, un rimpasto si presenta quanto meno obbligatorio

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