Conclusa l'iniziativa promossa dall’associazione Flegrea Photo con il patrocinio del Comune. Gli scatti, a Settembre, saranno protagonisti di una importante mostra.
“Avevo sempre pensato che Quarto fosse solo un dormitorio, grazie a queste escursioni, ho scoperto, invece, che ha una sua storia ed anche un suo sviluppo tutto sommato armonico”.
E’ uno dei commenti dei fotografi, che hanno partecipato all’iniziativa “Quarto mondo rurale e masserie”, promosso dall’associazione Flegrea Photo con il patrocinio del Comune di Quarto. Le due escursioni fotografiche in programma, hanno visto, oltre al presidente Francesco Soronno ed al vice Angelo Moscardino, una considerevole partecipazione di appassionati. Più di una sessantina di occhi professionisti hanno immortalato la storia antica ed il passato remoto e recente della cittadina flegrea ubicata sul fondo e sulle pendici di un antico cratere.
E’ emerso forte il carattere “quartese”, che fonda le sue radici sull’accoglienza e sulla condivisione tipica del mondo rurale abituato a collaborare ed, infatti, il sostegno da parte dei proprietari delle vecchie masserie visitate, è stato totale. Unica anche la disponibilità con cui hanno accolto occhi estranei in cantine, cellai e spazi privati. “Io abito a Quarto dagli anni Ottanta, ma mica sapevo che c’era tutto questo”, sintetizza il pensiero di tanti che, hanno potuto osservare con occhi nuovi angoli del proprio paese guardati sempre con distrazione e probabilmente visti solo come esempio di degrado e vecchiume.
Guidati dalla giornalista Angela Fabozzi, appassionata di storia e costumi locali, i fotografi professionisti ed amatori, hanno avuto la possibilità di guardare ed entrare nei ruderi dei quali anche la decadenza ha lasciato intravedere la storia e la vita, che vi si svolgeva e che per secoli ha contribuito ad intessere le radici di questo piccolo paese flegreo al quale si accede attraverso un varco tagliato dai romani nel monte Gauro: la montagna spaccata.
Il tour di conoscenza ha dato la possibilità di ammirare torre Spinelli con l’annessa Masseria, che custodisce un cellaio di epoca romana e delle camere rupestri. A Viticella, in via San Petrillo, è stata mozzafiato la visione della cantina della Masseria di “don Orazio”, che conserva intatti i resti di una necropoli e pareti in opus reticulatum. La visita alla Mansio del II sec a.C. ha messo il sigillo al primo tour dal sapore “romano” volto alla scoperta di tanti reperti nascosti nei cellai, in una sorta di ricongiungimento con le radici e la storia di Quarto e dei suoi abitanti.
Coinvolti nell’iniziativa, l’associazione “Grotta del Sole”, Giorgio Carandente ed il consigliere comunale Vincenzo di Pinto. La seconda escursione fotografica, che si è tenuta sabato 25 Giugno, ha fatto tappa nel centro del paese, attraversato da una trentina di fotografi che sono diventati evento nell’evento ed hanno attirato l’attenzione lungo via Santa Maria ed il prosieguo in corso Italia, per ammirare la Masseria Carandente e la sua edicola votiva dedicata a San Castrese e datata 1893, la Masseria Giaccio, la Masseria De Vivo dove il gruppo é stato accolto dal proprietario, Francesco, che ha offerto il suo ottimo vino ad accompagnare una saporita pizza con le scarola offerta dall'associazione Photo Flegrea, per rifocillare i partecipanti all’ombra di un antico noce.
Anche le cantine Di Criscio sono state accanto all’iniziativa che ha permesso di scoprire un po’ di storia quartese raccontata attraverso le foto, che saranno protagoniste di un’importante mostra fotografica, che verrà allestita a Settembre e che permetterà a tanti di guardare Quarto con un occhio diverso. E perché no? Riconoscersi anche in degli scatti di vita quotidiana
“Avevo sempre pensato che Quarto fosse solo un dormitorio, grazie a queste escursioni, ho scoperto, invece, che ha una sua storia ed anche un suo sviluppo tutto sommato armonico”.
E’ uno dei commenti dei fotografi, che hanno partecipato all’iniziativa “Quarto mondo rurale e masserie”, promosso dall’associazione Flegrea Photo con il patrocinio del Comune di Quarto. Le due escursioni fotografiche in programma, hanno visto, oltre al presidente Francesco Soronno ed al vice Angelo Moscardino, una considerevole partecipazione di appassionati. Più di una sessantina di occhi professionisti hanno immortalato la storia antica ed il passato remoto e recente della cittadina flegrea ubicata sul fondo e sulle pendici di un antico cratere.
E’ emerso forte il carattere “quartese”, che fonda le sue radici sull’accoglienza e sulla condivisione tipica del mondo rurale abituato a collaborare ed, infatti, il sostegno da parte dei proprietari delle vecchie masserie visitate, è stato totale. Unica anche la disponibilità con cui hanno accolto occhi estranei in cantine, cellai e spazi privati. “Io abito a Quarto dagli anni Ottanta, ma mica sapevo che c’era tutto questo”, sintetizza il pensiero di tanti che, hanno potuto osservare con occhi nuovi angoli del proprio paese guardati sempre con distrazione e probabilmente visti solo come esempio di degrado e vecchiume.
Guidati dalla giornalista Angela Fabozzi, appassionata di storia e costumi locali, i fotografi professionisti ed amatori, hanno avuto la possibilità di guardare ed entrare nei ruderi dei quali anche la decadenza ha lasciato intravedere la storia e la vita, che vi si svolgeva e che per secoli ha contribuito ad intessere le radici di questo piccolo paese flegreo al quale si accede attraverso un varco tagliato dai romani nel monte Gauro: la montagna spaccata.
Il tour di conoscenza ha dato la possibilità di ammirare torre Spinelli con l’annessa Masseria, che custodisce un cellaio di epoca romana e delle camere rupestri. A Viticella, in via San Petrillo, è stata mozzafiato la visione della cantina della Masseria di “don Orazio”, che conserva intatti i resti di una necropoli e pareti in opus reticulatum. La visita alla Mansio del II sec a.C. ha messo il sigillo al primo tour dal sapore “romano” volto alla scoperta di tanti reperti nascosti nei cellai, in una sorta di ricongiungimento con le radici e la storia di Quarto e dei suoi abitanti.
Coinvolti nell’iniziativa, l’associazione “Grotta del Sole”, Giorgio Carandente ed il consigliere comunale Vincenzo di Pinto. La seconda escursione fotografica, che si è tenuta sabato 25 Giugno, ha fatto tappa nel centro del paese, attraversato da una trentina di fotografi che sono diventati evento nell’evento ed hanno attirato l’attenzione lungo via Santa Maria ed il prosieguo in corso Italia, per ammirare la Masseria Carandente e la sua edicola votiva dedicata a San Castrese e datata 1893, la Masseria Giaccio, la Masseria De Vivo dove il gruppo é stato accolto dal proprietario, Francesco, che ha offerto il suo ottimo vino ad accompagnare una saporita pizza con le scarola offerta dall'associazione Photo Flegrea, per rifocillare i partecipanti all’ombra di un antico noce.
Anche le cantine Di Criscio sono state accanto all’iniziativa che ha permesso di scoprire un po’ di storia quartese raccontata attraverso le foto, che saranno protagoniste di un’importante mostra fotografica, che verrà allestita a Settembre e che permetterà a tanti di guardare Quarto con un occhio diverso. E perché no? Riconoscersi anche in degli scatti di vita quotidiana
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