mercoledì 11 maggio 2016

Italia, la ripresa c’è, ma non si vede, la vedono solo i parlamentari.

Mutui, prestiti e bollette mensili insolute per circa 60 miliardi, anche i virtuosi sono finiti nel girone dei “non ce la faccio a pagare” la mancanza di lavoro attanaglia l’Italia.

Attraverso le varie passerelle televisive, si continua a diffondere speranza nel cuore degli italiani pubblicizzando una paventata ripresa, ma i dati forniti dall'ultimo rapporto Unirec, l'Unione nazionale delle imprese di recupero crediti, porta a pensare al peggio, la prova del nove è costituita dalla reale mancanza di possibilità di onorare gli impegni assunti con la società per i mutui, i prestiti e perfino degli acquisti di elettrodomestici, da parte di persone che hanno sempre operato con onestà.

La mancanza di liquidità da parte di chi è rimasto senza lavoro li vede costretti a rimandare i pagamenti che anche essendo di vitale importanza non possono essere onorati, dove sta la ripresa, è quello che si chiedono gli italiani rimasti senza lavoro e senza reddito con lo stomaco dei suoi figli che reclamano cibo, il fenomeno non riguarda solo le famiglie, bensì, anche gli imprenditori che sono sobbarcati da tasse e oneri insostenibili e quindi costretti a chiudere i cancelli.

Giovedì 12 maggio, sarà presentato a Roma, il resoconto scaturito dall’analisi dei creditori con cifre che negli ultimi quattro anni sono lievitate inverosimilmente, otto pratiche su dieci riguardano le famiglie, il resto si riferisce alle imprese in difficoltà, il quadro è ancora scoraggiante, altro che ripresa, all’Italia serve un forte colpo di reni per trovare rimedi e risorse da investire nelle imprese che rappresentano l’unica fonte di reddito che serve al cittadino per portare a casa il pane per i figli.
 

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