Gianroberto Casaleggio è morto, con lui se ne va una parte del suo MoVimento Cinque Stelle, ideatore e curatore assieme a Beppe Grillo di quel nuovo modo di concepire la politica, di mettere mano alla legalità politica, all’onestà politica, sentimenti sociali esposti, divulgati e accettati già dal 30% circa degli italiani, per gli avversari politici forse è la fine di un incubo, se ne andata l’idea di rottura di schemi affaristici e personali in favore di un’Italia volta verso la socializzazione e l’uguaglianza sociale.
Quello che lascia perplesso è l’assoluta mancanza di rispetto per l’avversario, quotidiani di una certa levatura hanno appena accennato alla dipartita del Guru, eppure attorno alla figura di un esponente politico di un Partito qualsiasi se ne consuma di carta e inchiostro, sarebbe doveroso ricordarlo non per ciò che ha creato ma per il passaggio all’eternità di un uomo che non ha dato fastidio a nessuno e che è stato chiamato laddove l’unica politica che vale, è quella celeste.
Ormai, l’albero delle sue idee ha germogliato il seme della società civile, della società degli onesti, i giovani rappresentanti dell’attuale M5S stanno mettendo in pratica le linee guida del MoVimento con l’aggiunta delle loro idee giovani e della loro combattività, e nel farlo, stanno dimostrando di sapersi battere contro le tante avversità che le passate politiche hanno loro inflitte e che intendono combattere e debellare, è morto l’uomo, ma restano le sue idee, idee nuove che tendono a far tacere il frastuono della corruzione, delle truffe
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