Truffata l’Asl Napoli 1 centro per 8 milioni, forniture mediche pagate due volte, per lo stesso importo chiesto il rimborso da altro ente per cessione dei crediti.
La Guardia di Finanza di Napoli dopo laboriose indagini, ha notificato, ai rappresentanti di quattro aziende (Soteme srl, Euromed Sas, Vicamed srl e Patology sas), l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria i resoconti dei crediti vantati nei confronti dell’Asl e riscossi due volte, infatti, gli stessi crediti furono ceduti a loro creditori che riuscirono a farseli pagare come cessione di crediti, poi le quattro società hanno chiesto e ottenuto il pagamento dei crediti vantati senza comunicare all’Asl la cessione dei crediti già assolta ai loro debitori.
L’operazione truffaldina è riuscita alle quattro società grazie alle lacune presenti nei controlli della contabilità dell’ente pubblico, infatti, nessuno aveva nel tempo controllato l’avvenuto pagamento del debito all’ente richiedente come cessione dei crediti, la Procura della Repubblica ha chiesto e ottenuto nei confronti di tutti i legali rappresentanti che hanno concorso nella truffa, il sequestro preventivo dei beni per un valore di sei milioni di euro oltre ad essere indagati per truffa ai danni di ente pubblico, come si legge sul Mattino di Napoli.
La Guardia di Finanza di Napoli dopo laboriose indagini, ha notificato, ai rappresentanti di quattro aziende (Soteme srl, Euromed Sas, Vicamed srl e Patology sas), l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria i resoconti dei crediti vantati nei confronti dell’Asl e riscossi due volte, infatti, gli stessi crediti furono ceduti a loro creditori che riuscirono a farseli pagare come cessione di crediti, poi le quattro società hanno chiesto e ottenuto il pagamento dei crediti vantati senza comunicare all’Asl la cessione dei crediti già assolta ai loro debitori.
L’operazione truffaldina è riuscita alle quattro società grazie alle lacune presenti nei controlli della contabilità dell’ente pubblico, infatti, nessuno aveva nel tempo controllato l’avvenuto pagamento del debito all’ente richiedente come cessione dei crediti, la Procura della Repubblica ha chiesto e ottenuto nei confronti di tutti i legali rappresentanti che hanno concorso nella truffa, il sequestro preventivo dei beni per un valore di sei milioni di euro oltre ad essere indagati per truffa ai danni di ente pubblico, come si legge sul Mattino di Napoli.
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