venerdì 11 dicembre 2015

Contraffazioni, le fiamme gialle operano un maxisequestro di falsi capi di abbigliamento.



Capi di abbigliamento prodotti nel sol levante arrivavano in Italia etichettati a nomi di prestigiose griffe e venduti come originali grazie a un trucco.

 Un numero da capogiro, 552mila i capi di abbigliamento, falso made in Italy, tutti destinati sia a negozi al dettaglio che ai centri outlet di varie regioni italiane, è stato scoperto e sequestrato dalla Guardia di Finanza di Roma, i capi incriminati arrivavano dalla Cina con tanto di etichetta “Made in China” facilmente asportabile e anche con la descrizione di prodotti sartoriali che riproducevano l’Antica sartoria napoletana, fin qui tutto a posto.

Una volta ritirati, ai prodotti veniva asportata l’etichetta cinese, e con la discreta manifattura applicavano ai capi le nuove etichette facendoli passare come capi originali italiani e commercializzati oltre che nei centri outlet di Valmontone, di Marcianise e nel centro di distribuzione di Nola, anche in rinomati negozi imbrogliando la clientela che credeva di aver comprato un vestito italiano pagandolo anche profumatamente in rapporto al falso produttore.

Il traffico del falso finora sarebbe stato gestito da un imprenditore napoletano, il quale aveva creato la catena d’importazione e di falsificazione con la commercializzazione nelle varie regioni italiane, e deve rispondere di falsificazione di marchi prestigiosi e di commercio abusivo, il sequestro è consistito in 522.000 pezzi, tra capi di abbigliamento ed etichette «made in China».

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