giovedì 15 ottobre 2015

Roma, il finanziamento pubblico ai partiti passa, e diventa legge.


Il ddl Boccadutri è stato approvato, così i partiti si sono assicurati sostegno e campagna elettorale, il M5s si ribella al parassitismo con poca voce in parlamento, tocca al popolo dargli fiato.

La protesta dei senatori del M5S durante la discussione sul Ddl Boccadutri, non ha trovato la forza necessaria per combattere quest’altra ingiustizia, dunque, il finanziamento pubblico ai partiti è nuovamente attivo come prima e più di prima, pronto a succhiare anche quel poco di latte rimasto nelle mammelle rattrappite, alla prossima tornata politica sarà nuovamente il popolo a rifocillare le sanguisughe, offrendogli il collo per farli succhiare.

Matteo Renzi sta rafforzando gli argini del fiume Pd, quello che porta acqua solo al suo mulino, per timore che poteva aprirsi qualche falla nel quadrato costruito attorno alla politica, si è costruito anche un Senato a sua immagine e somiglianza, dove si adotta “ chi non è con me, è contro di me”, sono diventate solo chiacchiere le paventate avversità bersaniane, diciamoci la verità, chi glielo fa fare, mettersi contro Renzi significa perdere i privilegi che la casta gli ha assicurato, stesso discorso per le minoranza Dem.

Adesso, con l’approvazione e la riconferma del finanziamento pubblico ai partiti, il premier si è assicurato la sua permanenza ai vertici fino alla prossima tornata elettorale, avendo foraggiato coloro che si ritengono aventi diritto come casta, tocca al popolo con il voto dimostrarsi coeso contro queste forme di ruberie autorizzate che continuano a spolparlo, tocca al popolo ribellarsi e dare più poteri all’opposizione, alla ribellione politica messa su da un’idea grillina, per combattere la politica ladra e affaristica e che sta rubando anche ai suoi stessi elettori.

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