La cultura della delinquenza sta prendendo il sopravvento sulla società degli onesti, intere famiglie cadute nel baratro dello spaccio e della delinquenza.
Nelle famiglie colte dalla restrizione della libertà genitori e figli anche minorenni tirati su nella cultura dello spaccio e uso di droga, lasciati vivere a contatto con tossicodipendenti tutti i giorni, quale cultura ne può venire fuori se non quella di vivere illegalmente magari con il miraggio del mese di ferie al mare siculo calabro, e poi via, di nuovo nella sporcizia dei bassifondi della società convinti di essere i migliori perché guadagnano tanto, con poco lavoro e soprattutto con pochi rischi.
La forza dei membri delle famiglie arrestate a Boscotrecase, implicati nello spaccio di sostanze stupefacenti, come altri elementi portati a delinquere, forse, è da attribuire alla facilità con la quale tornano in libertà dopo appena pochi giorni, il permissivismo delle leggi molto indulgenti, il sovraffollamento delle carceri, i cavilli legali che un certo tipo di avvocati ben conosce, fanno sì che il lavoro dei tutori dell’ordine sia vanificato in tutte le occasioni, facendo diventare eroi dell'illegale chi dovrebbe diventare scarto sociale.
Quello che sgomenta e lascia sbigottiti, è l’alterigia con la quale giovani e giovanissimi affrontano gli organi d’informazione quando sono arrestati, vergognosamente escono a testa alta, sguardo altero e sprezzante come fossero esseri superiori, appartenenti a una casta di furbi che vive ai margini della società civile, che vive di contrabbando, commercianti in droga, esattori di tangenti, e tante altre illecite e vergognose attività che indignano la società sana, per fortuna ancora molto estesa e presente.
Padri, madri e figli, dovranno rispondere a vario titolo di numerosi reati legati allo spaccio di stuefacenti, sfruttamento di minori per commercio di sostanze proibite e altri reati che se commisurati a dovere, potrebbero scoraggiare i piccoli delinquenti dall'entrare nel giro invece di farli diventare dei giovani boss impuniti e danarosi, fautori di un commercio pronto a ingrossare le borse degli avvocati e di chi sguazza attorno a loro.
Nelle famiglie colte dalla restrizione della libertà genitori e figli anche minorenni tirati su nella cultura dello spaccio e uso di droga, lasciati vivere a contatto con tossicodipendenti tutti i giorni, quale cultura ne può venire fuori se non quella di vivere illegalmente magari con il miraggio del mese di ferie al mare siculo calabro, e poi via, di nuovo nella sporcizia dei bassifondi della società convinti di essere i migliori perché guadagnano tanto, con poco lavoro e soprattutto con pochi rischi.
La forza dei membri delle famiglie arrestate a Boscotrecase, implicati nello spaccio di sostanze stupefacenti, come altri elementi portati a delinquere, forse, è da attribuire alla facilità con la quale tornano in libertà dopo appena pochi giorni, il permissivismo delle leggi molto indulgenti, il sovraffollamento delle carceri, i cavilli legali che un certo tipo di avvocati ben conosce, fanno sì che il lavoro dei tutori dell’ordine sia vanificato in tutte le occasioni, facendo diventare eroi dell'illegale chi dovrebbe diventare scarto sociale.
Quello che sgomenta e lascia sbigottiti, è l’alterigia con la quale giovani e giovanissimi affrontano gli organi d’informazione quando sono arrestati, vergognosamente escono a testa alta, sguardo altero e sprezzante come fossero esseri superiori, appartenenti a una casta di furbi che vive ai margini della società civile, che vive di contrabbando, commercianti in droga, esattori di tangenti, e tante altre illecite e vergognose attività che indignano la società sana, per fortuna ancora molto estesa e presente.
Padri, madri e figli, dovranno rispondere a vario titolo di numerosi reati legati allo spaccio di stuefacenti, sfruttamento di minori per commercio di sostanze proibite e altri reati che se commisurati a dovere, potrebbero scoraggiare i piccoli delinquenti dall'entrare nel giro invece di farli diventare dei giovani boss impuniti e danarosi, fautori di un commercio pronto a ingrossare le borse degli avvocati e di chi sguazza attorno a loro.
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