Lo sfruttamento dell’immagine del giovanissimo Genny, caduto per mano della delinquenza pare diventato una miniera d’oro per tutti.
Adesso ci si mette anche il maestro di pittura che ha avuto il piacere di conoscerlo e forse di ritrarlo, a pubblicizzarsi, come si legge sul Mattino di Napoli, sfruttando l’immagine di un giovane sfortunato che dopotutto ancora non si capisce quale possa essere la ragione per la quale è dovuto soccombere a un sistema aborrito e criminale, gli inquirenti ancora non si sono espressi in merito, ma la verità è che diciassette anni sono troppo pochi anche a voler essere un delinquente tanto da giustificare il suo assassinio.
Fatto sta, che il suo nome è stato tirato troppe volte nel gioco della vera violenza, quella dello sfruttamento della sua immagine al fine di lucro personale, perpetrato anche da qualche parente senza scrupoli che abbiamo dovuto sorbirci attraverso i quotidiani che devono fare tiratura, mentre per il rispetto dovuto a questo ragazzino poco più che adolescente, sarebbe il caso di ritirarsi in un doveroso e rispettoso silenzio e magari, pregare per lui, almeno per quel migliaio di persone che hanno voluto seguire i suoi precoci funerali.
Genny, al secolo Gennaro Cesarano, appena diciassettenne, ucciso dalla camorra per ragioni ancora ignote, dopo la sua morte sta ripagando alacremente quel pittore squattrinato che non avendo altro da fare, lo ritrasse, e che adesso sta cercando di pubblicizzare la cosa per far lievitare il prezzo del ritratto fatto per caso, e per caso diventato famoso, caro Genny, ovunque tu sia, sappi che sei il migliore dei tanti che hanno avuto il piacere di conoscerti e che ti stanno usando, abbi pietà di loro, CIAO.
Adesso ci si mette anche il maestro di pittura che ha avuto il piacere di conoscerlo e forse di ritrarlo, a pubblicizzarsi, come si legge sul Mattino di Napoli, sfruttando l’immagine di un giovane sfortunato che dopotutto ancora non si capisce quale possa essere la ragione per la quale è dovuto soccombere a un sistema aborrito e criminale, gli inquirenti ancora non si sono espressi in merito, ma la verità è che diciassette anni sono troppo pochi anche a voler essere un delinquente tanto da giustificare il suo assassinio.
Fatto sta, che il suo nome è stato tirato troppe volte nel gioco della vera violenza, quella dello sfruttamento della sua immagine al fine di lucro personale, perpetrato anche da qualche parente senza scrupoli che abbiamo dovuto sorbirci attraverso i quotidiani che devono fare tiratura, mentre per il rispetto dovuto a questo ragazzino poco più che adolescente, sarebbe il caso di ritirarsi in un doveroso e rispettoso silenzio e magari, pregare per lui, almeno per quel migliaio di persone che hanno voluto seguire i suoi precoci funerali.
Genny, al secolo Gennaro Cesarano, appena diciassettenne, ucciso dalla camorra per ragioni ancora ignote, dopo la sua morte sta ripagando alacremente quel pittore squattrinato che non avendo altro da fare, lo ritrasse, e che adesso sta cercando di pubblicizzare la cosa per far lievitare il prezzo del ritratto fatto per caso, e per caso diventato famoso, caro Genny, ovunque tu sia, sappi che sei il migliore dei tanti che hanno avuto il piacere di conoscerti e che ti stanno usando, abbi pietà di loro, CIAO.
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