venerdì 28 agosto 2015

Napoli, da parcheggiatori a estorsori, il passaggio di categoria è molto breve.

Un parcheggiatore abusivo è stato arrestato grazie alla denuncia del taglieggiato, la Polizia è riuscita ad arrestarlo grazie alla denuncia della vittima.

Sembra non fare storia la notizia di un parcheggiatore abusivo arrestato in flagranza di reato grazie alla denuncia di un automobilista al quale era stato chiesto il compenso per aver parcheggiato la sua auto nella zona gestita dal nuovo proprietario della sosta, il malcapitato automobilista, non avendo spiccioli si è dichiarato impotente a poter soddisfare il taglieggiatore il quale ha cominciato a offendere e minacciare la vittima, minacce che hanno intimorito e costretto il proprietario dell’auto, chiamare il 113.

Le forze dell’ordine sono state entusiaste di poter entrare nella vicenda con le carte in regola per agire contro il sopruso giornaliero che viene perpetrato ai danni della collettività, anche dove gli stalli per la sosta sono segnati con le strisce blù, questi pretendono lo stesso la mazzetta, l’arresto è avvenuto in via Sedile di Porto, ed è stato possibile solo grazie all’automobilista che dopo averli chiamati, ha atteso la loro presenza per sporgere regolare denuncia di estorsione.

Per la Polizia questo ha rappresentato solo una piccolissima soddisfazione nel sistema dell’estorsione giornaliera contro questi personaggi che vivono all’altro lato della legalità, personaggi che hanno, o hanno avuto, conti da regolare con la giustizia, che risultano nullatenenti, che fruiscono di sgravi e benefici fiscali, che fanno un mese di vacanza al mare in Sardegna, cosa non da tutti.

Il più delle volte, in mancanza di una denuncia sporta dalla vittima, non possono fare altro che identificarlo, confiscargli il denaro estorto ai diversi cittadini, e notificargli la sanzione prevista in questi casi, notifica che il taglieggiatore, appena ricevuto la comunicazione della denuncia, si appresta a gettarla nella spazzatura, perché fa parte del curriculum negativo della sua vita camorristica, e via così, mentre ai poliziotti e ai taglieggiati ribolle il sangue nelle vene sentendosi i primi impotenti ad agire e i secondi vittime della camorra.


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