Il Sindaco Dimitri Russo. foto profile Facebook. |
La brillante azione intrapresa dal sindaco di Castel Volturno, volta alla legalizzazione e alla liberazione delle spiagge che dovrebbero ancora costituire proprietà demaniale e non privata come sono state fatte diventare nel corso degli anni, ha incontrato il beneplacito popolare, essendo stato giudicato un colpo di mano decisivo per ridare la possibilità al popolo di fruire della battigia gratuitamente senza dover pagare per entrare in casa propria.
Ma la liberazione della proprietà demaniale a questo punto porta a fare una riflessione, e le altre spiagge che fine faranno? Il coraggio mostrato nell’abbattere i cancelli che davano la proprietà al singolo togliendola al popolo, è stata un’azione senza contrasti, ma che succederà se oserà aprire i cancelli di quei lidi (e non sono pochi) dove negli anni sono sorte anche costruzioni stabili nell’indifferenza generale.
Credo che prima d’intraprendere l’iniziativa di liberalizzazione il sindaco Russo avrà fatto la giusta valutazione in merito, adesso non potrà farla diventare un’azione discriminante a dispetto solo di alcune aree, ma che la stessa azione deve continuare nei confronti degli altri abusivi che in effetti, non avrebbero titolo per continuare a gestire privatamente, la proprietà di tutti.
Considerando che iniziando da Cuma, Licola mare, Varcaturo, Lago Patria, Ischitella, Castel Volturno e buona parte di Montragone, le spiagge sono tutte recintate e chiuse come proprietà privata, con l’interdizione a scendere alla battigia senza il dovuto pagamento della discesa, sarebbe utile capire quali sono le posizione che il sindaco intende assumere nei confronti degli altri abusivi, e se l’azione è stata concordata anche con altri sindaci dei comuni limitrofi.
Se cosi non dovesse essere, i gestori delle aree che si son visti abbattere i cancelli, potrebbero ingaggiare una lotta legale per la mancata equità dimostrata agendo solo contro alcuni
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