L’avrebbe dichiarato pubblicamente, forse per distrarre l’opinione pubblica dalle sue presunte appropriazioni indebite.
Ora si sarebbe dato all’agricoltura a tempo pieno Renzo Bossi, figlio del fondatore del Carroccio, simboli entrambi di quell’Italia secessionista, riformista, onesta, e a loro volta implicati in scandali di appropriazione indebita dei fondi per aver utilizzato i fondi della Lega Nord per usi personali assieme al tesoriere del Carroccio Belsito e
Ora faccio l’imprenditore agricolo, si sta bene, meglio che in politica, è quanto avrebbe dichiarato Renzo Bossi, figlio del fondatore della Lega Nord Umberto Bossi, uscendo dal Palazzo di Giustizia di Milano insieme al fratello Riccardo, al termine dell’udienza preliminare a loro carico sulle presunte irregolarità nella gestione dei fondi della Lega Nord, al tempo tra gli imputati anche Umberto Bossi, l’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito e l’ex vicepresidente del Senato Rosi Mauro.
È da questo pulpito che la Lega Nord scagliava anatemi contro Roma ladrona, contro in Sud sanguisuga e succhiatore delle sostanze della Padania, se le incriminazione della Magistratura trovassero fondamento, sarebbe la fine per la credibilità della Lega Nord e dell’intera Padania.
L’Italia augura a Renzo Bossi tutta la fortuna di questo mondo purché stia lontano dalla politica e continui a esercitare la nobile professione del contadino, sarebbe una soddisfazione per le camice verdi vederlo zappare e guadagnarsi il pane onestamente lontano dai cassetti pieni di soldi pubblici.
Ora si sarebbe dato all’agricoltura a tempo pieno Renzo Bossi, figlio del fondatore del Carroccio, simboli entrambi di quell’Italia secessionista, riformista, onesta, e a loro volta implicati in scandali di appropriazione indebita dei fondi per aver utilizzato i fondi della Lega Nord per usi personali assieme al tesoriere del Carroccio Belsito e
Ora faccio l’imprenditore agricolo, si sta bene, meglio che in politica, è quanto avrebbe dichiarato Renzo Bossi, figlio del fondatore della Lega Nord Umberto Bossi, uscendo dal Palazzo di Giustizia di Milano insieme al fratello Riccardo, al termine dell’udienza preliminare a loro carico sulle presunte irregolarità nella gestione dei fondi della Lega Nord, al tempo tra gli imputati anche Umberto Bossi, l’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito e l’ex vicepresidente del Senato Rosi Mauro.
È da questo pulpito che la Lega Nord scagliava anatemi contro Roma ladrona, contro in Sud sanguisuga e succhiatore delle sostanze della Padania, se le incriminazione della Magistratura trovassero fondamento, sarebbe la fine per la credibilità della Lega Nord e dell’intera Padania.
L’Italia augura a Renzo Bossi tutta la fortuna di questo mondo purché stia lontano dalla politica e continui a esercitare la nobile professione del contadino, sarebbe una soddisfazione per le camice verdi vederlo zappare e guadagnarsi il pane onestamente lontano dai cassetti pieni di soldi pubblici.
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