martedì 16 ottobre 2018

Qualiano, il 27 ottobre tutti in Piazza del Popolo per dire no al termodistruttore.

Aderire all’iniziativa promossa dal "Comitato Qualiano" per mostrare il dissenso verso la costruzione del bruciatore promosso nella ex Resit: e un obbligo morale e civile.


Dunque, il 27 ottobre alle ore 16:00, chiunque ci tiene alla salute dei propri figli e a quella collettiva deve sentirsi in dovere di partecipare alla manifestazione contro la decisione regionale di costruire un altro impianto di tritovagliatura delle ecoballe presenti nelle nostre aree di raccolta, visto che i milione che il governo Renzi ha mollato per lo smaltimento delle ecoballe sono finiti e le balle sono ancora la, lo sceriffo intende promuovere un altro dispensatore di morte per fare cassa con la spazzatura.

Il Comitato Qualiano, Ambiente, Salute e Territorio, con l’appoggio della parte sana dei cittadini, intende dissentire da quella che potrebbe costituire veramente una bomba ecologica a scoppio ritardato, potrebbe sembrare una mossa a doppio senso quella di De Luca, fare cassa con la costruzione di un altro ecomostro con l’obiettivo prima di fare soldi con i sovvenzionamenti statali che sarebbero recuperati dalla mancanza di pensioni erogate dovute alla morte prematura dei cittadini che dalla richiesta della pensione per il dovuto riposo dal lavoro, passerebbero direttamente all’eterno riposo.

La Regione intende realizzare un nuovo sito di smaltimento di rifiuti nella nostra zona, territorio giulianese ma a ridosso della città di Qualiano, e facilmente ipotizzabile che mentre porterebbe milioni nelle tasche dei politici al popolo resterebbero solo malattie, puzza e grande inquinamento, perciò, è estremamente necessario opporsi a questi insano progetto che penalizzerebbe non poco prettamente il popolo qualianese dando la possibilità di lucrare a persone senza scrupoli.

Questo impianto dovrebbe essere realizzato a Giugliano, nella ex centrale Enel Turbogas, proprio in quella zona che dieci anni fa fu dichiarata altamente inquinata e che andava bonificata, invece  la Regione ha pensato bene di acquisirla e destinarla allo smaltimento delle ecoballe come progetto produttore di soldi e di malattie, tanto al sig. De Luca che gli importa con i soldi derivanti dalle mazzette potrà benissimo trasferirsi in un isola caraibica lasciando a noi inquinamento e tumori.

Siccome la sua costruzione è prevista sul territorio giuglianese, i più compromessi da questa iniziativa logisticamente sarebbero i qualianesi data la loro vicinanza all’ecomostro, per questo motivo, ora più che mai, è necessario dissentire con una massiccia opposizione, civile, ma energica e decisiva al fine di scongiurare del tutto l’iniziativa chiamando in causa anche l’attuale Governo per la tutela della nostra salute.

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