martedì 24 aprile 2018

Caserta, sacro, profano, o grandi illegalità, inizia il processo per Don Michele Barone.

Abusi fisici, torture e maltrattamenti corporali, sono questi i capi d’accusa che al momento inchioderebbero il prelato di Casapesenna, (CE) oggi, inizia il processo.

Compito difficile quello dei giudici che saranno costretti a dimenarsi tra la legge degli uomini e il soprannaturale, giudicare e applicare la legge e i regolamenti in base al codice è già di per se una dura battaglia in certe occasioni nelle aule dei tribunali, ma quando i togati sono costretti a valutare i reati addentrandosi nella sacralità della chiesa e nelle ipotesi infernali da dove Satana tenterebbe di sgretolare il sacro millenario incorporandosi nel corpo di inerme persone.

Compito arduo anche per gli avvocati difensori del Sacerdote esorcista già mollato anche dai vertici della Diocesi di Aversa, e attualmente detenuto nel carcere di Vallo della Lucania, timorosi di finire loro stessi nel calderone del falso, delle calunnie e dell’illegalità per i soprusi e le torture inflitte alla ragazzina in nome di una liberazione satanica che concedeva al prete casertano operante nel Tempio di Casapesenna «Mia Madonna e Mia Salvezza» poteri esorcizzanti e soprannaturali.

Sotto accusa assieme al presunto esorcista ci sarebbero anche genitori della vittima e il vicequestore di polizia Luigi Schettino come riportato dal quotidiano il Mattino di Napoli, toccherà ai giudici dimostrare realmente abusi e soprusi commessi in nome di un’inspiegabile esorcizzazione avvenuta combattendo contro il potere satanico oppure si sia trattato di sfruttare l’abito talare per condizionare la vita dei fedeli che puntualmente frequentano il luogo di culto «Mia Madonna e Mia Salvezza» di Casapasenna.

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