mercoledì 7 marzo 2018

8 Marzo, festa della donna, ma nel mondo c’è ancora molto da migliorare.

Nei paesi occidentali la parità è stata quasi raggiunta, ma Africa e Asia sono rimasti ancora legati a costumi di vita arcaici, vincoli religiosi, restrittivi e penalizzanti per la donna.

L’otto Marzo, in molti paesi, si festeggia la donna, negli ultimi tempi la sua figura sta acquisendo sempre più protezione da parte delle istituzioni e della società che ha imparato a condannare la violenza su di esse in tutte le forme, da condannare esplicitamente la violenza fisica messa in atto in tanti casi solo perché essa fisicamente è più vulnerabile, operata da certe persone vigliacche e mentalmente mediocri.

Ci vorrà del tempo, ma tra non molto tutti i popoli si accorgeranno del forte potenziale femminile, e allora anche loro capiranno che qualsiasi forma di violenza, che sia fisica o esercitata sotto forma di stalking nei loro confronti, costituisce una forma d’inciviltà e di stolta maleducazione da condannare a tutti i livelli sia in forma educativa sia in quella legale.

Il ruolo della donna nell’attuale società occidentale è fondamentale per la gestione finanziaria, in questi tempi di forte crisi sociale nel nostro paese, molte famiglie sarebbero finite in malora senza la sua presenza gestionale alla guida della famiglia, fortunatamente la società moderna è orientata giustamente verso un riconoscimento e una cooperazione paritaria totale con il gentil sesso in tutti i campi.

La troviamo nella politica e nei maggiori settori produttivi, oggi troviamo la donna dappertutto, simbolo di stima, di abnegazione e affezione al lavoro, stimata e apprezzata per l’acume e l’intelligenza, ma anche per la sua civetteria che la fa diventare l’adorabile simbolo che tutti apprezziamo e abbiamo imparato ad amare.

Unico neo, quando si accorge di essere apprezzata e benvoluta, s’inalbera come avesse tacchi da 180 mm, ma anche e soprattutto questo fa parte del suo intimo e la fa diventare un essere indispensabile quanto adorabile.
                              Viva le donne.

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