Si presentavano come appartenenti alla malavita giuglianese per intimidire la povera vittima titolare di un negozio di generi alimentari di Varcaturo, come riportato dal Mattino di Napoli.
Le estorsioni sono cominciate dal mese di aprile fino a dicembre, Carmine Giglio, 36enne di Giugliano, e Raffaele Crescenzo, 25enne di Napoli, si sono presentati nel negozio quasi tutti i giorni, esercitavano il loro falso potere con minacce fisiche e psicologiche manomettendo i prodotti oggetto del commercio minacciando anche di incendiargli il negozio se non gli consegnava ogni volta buste di prodotti gratis totalizzando circa quattromila euro di spesa che poi avrebbero pagato.
A tradirli sono stati i due assegni da duemila euro ciascuno che avevano dato al gestore come pagamento per i prodotti acquisiti che poi sono risultati scoperti, il negoziante non ha potuto fare altro che rivolgersi ai carabinieri della stazione di Varcaturo che li hanno identificati e arrestati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Dda per estorsione continuata in concorso aggravata dal metodo mafioso. I due sono stati posti ai domiciliari.
Le estorsioni sono cominciate dal mese di aprile fino a dicembre, Carmine Giglio, 36enne di Giugliano, e Raffaele Crescenzo, 25enne di Napoli, si sono presentati nel negozio quasi tutti i giorni, esercitavano il loro falso potere con minacce fisiche e psicologiche manomettendo i prodotti oggetto del commercio minacciando anche di incendiargli il negozio se non gli consegnava ogni volta buste di prodotti gratis totalizzando circa quattromila euro di spesa che poi avrebbero pagato.
A tradirli sono stati i due assegni da duemila euro ciascuno che avevano dato al gestore come pagamento per i prodotti acquisiti che poi sono risultati scoperti, il negoziante non ha potuto fare altro che rivolgersi ai carabinieri della stazione di Varcaturo che li hanno identificati e arrestati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Dda per estorsione continuata in concorso aggravata dal metodo mafioso. I due sono stati posti ai domiciliari.
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