sabato 28 ottobre 2017

Il presidente del Senato Pietro Grasso da l’addio al Pd dimostrando che esiste ancora la dignità.

Il presidente prende le distanze dalla scellerata scelta del Rosatellum giudicandola un colpo di stato approvato con violenza dittatoriale.

Si è sentito escluso dai giochi di potere dovendo assistere passivamente al massacro politico voluto dal Pd con l’approvazione della nuova legge elettorale “Rosatellum”, una legge elettorale fatta su  misura con l’intenzione di distruggere il vero nemico del sistema truffaldino, l’unico movimento politico in grado di scardinare l’attuale sistema ladronesco, il M5S. 

Ciò che veramente ha amareggiato il presidente del Senato è stato il dover accettare la vigliaccata senza poter reagire, avrebbe potuto dissociarsi prima, ma per coerenza, serietà e rispetto per le istituzioni ha provveduto successivamente ad abbandonare la nave dei pirati, come lui stesso ha spiegato ai quotidiani. «Ho ritenuto di lasciare il Pd perché non mi riconosco più né nel merito né nel metodo».

Al Pd l’approvazione del nuovo sistema elettorale rappresenta l’ultima spiaggia da mettere in atto contro lo spauracchio M5s, ma il popolo ha ben capito che intende allearsi anche con i vecchi nemici pur di raffozzarsi nella vana speranza di arginare l’onda d’urto che il Movimento scatenerà alle prossime elezioni per merito di un popolo che ha voglia di riappropriarsi della sua dignità e della sua sovranità, una sovranità, calpestata e offesa dal ladrocinio e affarismo politico.

Nessun commento: