sabato 24 giugno 2017

Addio al libretto al portatore, simbolo dell'Italia "del risparmio familiare".

Dal 3 luglio tutti i conti dovranno essere nominativi, l'obiettivo sarebbe quello di contrastare l’evasione fiscale e riciclaggio, mentre in verità, tutto deve essere sotto il controllo statale.

Lunedì 3 luglio finisce un'epoca durata 140 anni, quella dei libretti postali al portatore, istituiti con Legge del 1875 da Quintino Sella, d'ora in poi tutti i libretti di risparmio dovranno essere nominativi, dicono, per prevenire il riciclaggio e contrastare l'evasione fiscale, per più di un secolo, lo stato è stato gestito con l’aiuto dei tanti piccoli depositi a opera dei risparmiatori italiani che -da rurali o da impiegati-, gestivano la loro voglia di sentirsi benestanti autonomamente conservando il segreto familiare.

Il popolo si sentiva orgoglioso del proprio risparmio che gli permetteva di comprare buoni fruttiferi che gli davano un motivo in più per conservare e nello stesso tempo arricchivano lo Stato, ma anche questa piccola illusione di grandezza tra pochi giorni andrà a farsi benedire, si sarebbero potuti applicare dei tetti al risparmio lasciando l’illusione del potere agli italiani, invece lo Stato dittatore distruggerà anche la voglia di risparmiare, ma poi, in fin dei conti, essendo il popolo allo stremo, vivendo solo per sopravvivere, da dove potrebbe attingere soldi da conservare.
 

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