domenica 14 maggio 2017

Berlusconi apre le porte del suo Partito, promette pensione minima mille euro e tredicesima.

Quale anziano che stenta a vivere con la pensione sociale di 500 euro mensili, non è disposto a votare l’ex Cavaliere, la proposta, è quella tanto attesa dai meno abbietti.

La speranza di vedersi raddoppiare l’assegno mensile dei pensionati al minimo, assicurerà a Berlusconi una buona fetta di voti recuperati o comprati sfruttando la fame della povera gente che riesce appena ad arrivare alla seconda settimana, per essere convincente l’ex presidente dovrebbe spiegare e far capire anche dove intende trovare i fondi per mantenere le promesse, ben sapendo che se non mantenute diventeranno un’altra grandissima delusione che spingerà i pensionati ancora più in profondità.

Da grande volpone della politica, Berlusconi conosce i meccanismi che possono trascinare gli elettori alle urne e guadagnare consensi, le sue promesse in questo momento di grande crisi finanziaria sembrerebbero irrealizzabili a breve termine , infatti, meno tasse, nessuna tassa sulla prima casa, nessuna imposta di successione e nessuna tassa sulla prima automobile, no all'oppressione fiscale, no all'oppressione burocratica, no all'oppressione giudiziaria, come riportato dal Mattino di Napoli.

Insomma, niente di nuovo sotto il sole, la politica delle promesse e della speranza è viva più che mai, e il nostro amato don Silvio ne fa un suo personale fiore all’occhiello, accertato che senza le tasse non ci può essere uno Stato, invece di cavalcare l’onda della povertà delle famiglie, perché non concentra le sue capacità sulla lotta all’evasione, alla corruzione, alle pensioni d’oro, alle faraoniche buon’uscite dei manager, ai vitalizi che si trasferiscono ai discendenti, ai privilegi dei parlamentari che non sono altro che un incentivo a correre in politica, sicuri di sistemarsi.

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