domenica 12 marzo 2017

Napoli contro Salvini: chi semina vento raccoglie tempesta.

Black bloc accendono gli animi dei manifestanti, la città voleva solo rimandare al mittente il rifiuto tante volte mostrato nei confronti dei TERRONI, non ha chiesto l’aiuto eversivo.

La questura e le forze dell’ordine, sospettavano che dentro la protesta dei napoletani potessero innestarsi anche forze eversive, e così è stato, la pacifica e civile manifestazione di dissenso e di protesta per la presenza di Matteo Salvini a Napoli, ha assunto non volendo le sembianze di una guerriglia urbana, la città voleva solo dire al segretario leghista che Napoli non ci sta a farsi strumentalizzare dall’auriga del Carroccio che a suo piacimento vorrebbe dirigere l’elettorato del Sud.

Grazie a Salvini e ai Black bloc le cose sono andate diversamente, per circa due ore , Fuorigrotta è diventato campo di battaglia contrariamente alla volontà dei tanti dimostranti che dopo aver tentato di occupare la sede che doveva accogliere Matteo Salvini, avrebbe voluto far capire a Salvini che il Sud non crede nel modo più assoluto nel suo cambiamento di politica nei confronti di quel Sud per anni, oggetto di secessione e disprezzo da parte della Lega Lombarda.

Napoli con grande rammarico deve accettare la realtà dei danni commessi senza colpe a spese di una già traballante economia cittadina, il fallimento della manifestazione sfociata nel disordine ha finito con il favorire lo stesso leader leghista che comunque avrebbe avuto modo di sfoggiare i suoi slogan politici contro l’immigrazione e l’emarginazione, argomenti che di questi tempi trovano sempre accettazione negli animi di chi è contrario agli immigrati ritenendoli rubalavoro.

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