venerdì 17 febbraio 2017

Antonio di Pietro 25 anni fa attaccava il malaffare con mani pulite, oggi, situazione peggiorata.

Mani pulite iniziava nel 92 con l'arresto di Mario Chiesa, forse l’unico che ha pagato, oggi la situazione è molto peggiorata e non paga più nessuno tranne i buoni.

Molti ricorderanno ancora lo scandalo che portò il socialista Mario Chiesa in galera in qualità di presidente del Pio Albergo Trivulzio, cominciava così a Milano, l'inchiesta che sarebbe passata alla storia come Mani Pulite e che avrebbe solo creato sconquasso e liberalizzato il ladrocinio politico, con la coordinazione della Procura guidata da Francesco Saverio Borrelli e assegnata in prima battuta ai pm Antonio Di Pietro, Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo, chirurghi che hanno operato, ma non guarito.

L'inchiesta squarciò la Nazione, mise sottosopra l'intero Paese, 4500 persone finirono sotto inchiesta, 3200, le persone rinviate a giudizio, i partiti Psi e Dc furono spazzati via dall’onda riformatrice, ma non fu una vittoria perché dal totale delle tangenti accertata di 3500 miliardi di lire non furono recuperate nemmeno le spese processuali, mentre truffe, concussioni, aggio e fughe di denaro pubblico è aumentato rispetto a prima, adesso vale la regola "Tutti colpevoli nessun colpevole".

Nell’ultimo ventennio, le varie inchieste giornalistiche hanno scoperto scandali politici vergognosi, mazzette milionarie hanno passato di mano con nuove tecniche più raffinate, inattaccabili e più avide, oggi in bocca alla magistratura resta l’amaro per non essere riusciti nell’impresa oltre alla consapevolezza che lo sconquasso provocato non ha fatto altro che aumentare il prezzo e ampliato la banda per maggior sicurezza, l‘uno copre l’altro e Antonio Di Pietro guarda e sospira mentre gli italiani continuano a fare le vittime.

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