L’area destinata alla costruzione del Centro Scolastico sembra godere pace e tranquillità al posto del frenetico rumore e fervore prodotto di uomini e mezzi d’opera.
Dopo il lungo iter subito dalla nascita del progetto iniziale nel lontano 2002, le speranze dei cittadini sembavano aver visto l’epilogo con l’approvazione del finanziamento e con la pomposa cerimonia della posa della prima pietra alla quale partecipò anche il sindaco Luigi De Magistris a rappresentare la Città Metropolitana assieme al sindaco Ludovico De Luca e parte della sua Amministrazione beneficiando della benedizione del Parroco "Don Francesco Martino".
La consegna dell’area destinata alla costruzione dell’istituto alberghiero fu formalizzata già nel mese di luglio scorso, da allora, sono già passati circa 110 giorni da detrarre dai famosi 547 giorni previsti dal cronoprogramma, vale a dire lo 0,2% del tempo previsto è già passato apparentemente senza aver ancora iniziate le opere della vera e propria costruzione dell’Istituto scolastico tanto necessario non solo ai residenti qualianesi, ma anche a quelli dei comuni limitrofi.
Il timore dei cittadini che conoscono un poco le procedure delle opere pubbliche, sanno che un’impresa che possiede i mezzi tecnici per assorbire un appalto di circa otto milioni di euro ha anche nel suo staff tecnici e avvocati esperti che sanno trarre il massimo da determinati errori progettuali e circostanze impreviste durante le varie fasi lavorative, tanto da determinare riserve che alla fine dei lavori riescono a coprire ritardi e penali portando a casa utili che la Stazione appaltante non aveva minimamente previste e che puntualmente cadranno sulle spalle dei contribuenti.
Tocca al Responsabile Unico del Procedimento vigilare sul rispetto del cronoprogramma qualora questi tempi morti non siano previsti nel cronoprogarmma sotto forma di lavori propedeutici alle future fasi lavorative, ma siano attribuibili e imputabili direttamente alla società costruttice, rigettando le eventuali riserve che quasi sicuramente saranno formulate e scritte sul registro di contabilità per avanzare in futuro, soddisfi inesistenti.
Dopo il lungo iter subito dalla nascita del progetto iniziale nel lontano 2002, le speranze dei cittadini sembavano aver visto l’epilogo con l’approvazione del finanziamento e con la pomposa cerimonia della posa della prima pietra alla quale partecipò anche il sindaco Luigi De Magistris a rappresentare la Città Metropolitana assieme al sindaco Ludovico De Luca e parte della sua Amministrazione beneficiando della benedizione del Parroco "Don Francesco Martino".
La consegna dell’area destinata alla costruzione dell’istituto alberghiero fu formalizzata già nel mese di luglio scorso, da allora, sono già passati circa 110 giorni da detrarre dai famosi 547 giorni previsti dal cronoprogramma, vale a dire lo 0,2% del tempo previsto è già passato apparentemente senza aver ancora iniziate le opere della vera e propria costruzione dell’Istituto scolastico tanto necessario non solo ai residenti qualianesi, ma anche a quelli dei comuni limitrofi.
Il timore dei cittadini che conoscono un poco le procedure delle opere pubbliche, sanno che un’impresa che possiede i mezzi tecnici per assorbire un appalto di circa otto milioni di euro ha anche nel suo staff tecnici e avvocati esperti che sanno trarre il massimo da determinati errori progettuali e circostanze impreviste durante le varie fasi lavorative, tanto da determinare riserve che alla fine dei lavori riescono a coprire ritardi e penali portando a casa utili che la Stazione appaltante non aveva minimamente previste e che puntualmente cadranno sulle spalle dei contribuenti.
Tocca al Responsabile Unico del Procedimento vigilare sul rispetto del cronoprogramma qualora questi tempi morti non siano previsti nel cronoprogarmma sotto forma di lavori propedeutici alle future fasi lavorative, ma siano attribuibili e imputabili direttamente alla società costruttice, rigettando le eventuali riserve che quasi sicuramente saranno formulate e scritte sul registro di contabilità per avanzare in futuro, soddisfi inesistenti.
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