Si è difeso a spada tratta il sindaco De Luca, i consiglieri di opposizione non si sono limitati solo alla politica ma sono scesi anche alle offese personali offrendo un’immagine poco decorosa.
Fin dall’inizio dei lavori, l’astensione dai banchi del consiglio di metà della componente della maggioranza, capeggiata dal secondo cittadino e del suo nutrito seguito, ha inteso dare la sua impronta di forte dissenso all’assemblea e alla cittadinanza intervenuta consapevole che ci sarebbe stata turbolenza in aula, forte delle voci di popolo che sono state fatte girare finora circa i mancati impegni assunti con gli elettori, annoverando tra quelli principali, il Puc, strumento necessario e urgente e la voragine di Piazza De Gasperi.
Ad accendere gli animi e stata la richiesta del sindaco del rinvio dell'elezione del nuovo leader dell'Assise, che dovrà prendere il posto del dimissionario De Leonardis, dallo stesso ex presidente dichiarate irrevocabili, la richiesta di rinvio è stata ritenuta un modo per uscire dall’angolo e riprendere fiato, data la mancanza dall’aula di metà della maggioranza che dopo aver fatto la presenza è uscita prima dell’appello per non partecipare ai lavori e mettere in difficoltà il sindaco De Luca.
I consiglieri contrari all’andamento politico imposto dal sindaco, anche se elementi di maggioranza, sembra, stiano operando in modo di mantenere il carro in discesa per evitare il commissariamento del comune, situazione che economicamente si ripercuoterebbe direttamente sui cittadini con aumenti delle tasse per colmare il buco dell’attuale disavanzo delle casse comunali, anche se
l’opposizione intera, ha chiesto più volte le dimissioni del sindaco.
Non sono mancati i fuori onda come la voragine di Via De Gasperi dove Cacciapuoti ha chiesto spiegazioni sulla mancata ricerca delle responsabilità lasciando intendere la volontà da parte del primo cittadino di non voler perseguire l’Acquedotto SCPA quale diretto responsabile qualora da un attento esame ( Tra parentesi, mai svolto) fosse risultata come causa del crollo la rottura della fogna o di una condotta idrica che sono elementi sotto a diretta gestone di Acquedotto SCPA.
Riguardo poi alla questione Puc, l’opposizione ha accusato De Luca di voler dirigere da solo la gestione e il destino della città, privando tutti i richiedenti della sua visualizzazione gestendolo a suo uso e consumo, per controbattere questa tesi è arrivata la valida spiegazione del sindaco per il quale la diffusione delle informazioni, diventando di dominio pubblico, innescherebbero un meccanismo di corsa alla speculazione dei terreni in esso dichiarati edificabili con un forte incremento dell’illegalità.
L’abbandono dell’aula da parte dell’opposizione prima che fosse discusso il terzo articolo che riguardava proprio la relazione del Puc e il chiarimento di alcuni suoi punti da parte del prof Moccia incaricato per la sua redazione, ha fatto mancare il numero legale obbligando lo scioglimento del Consiglio Comunale, quale sarà la prossima mossa politica, è una cosa tutta da ipotizzare, ma niente di sicuro, al momento non ci sarebbero più i presupposti di governo, forse, la cosa migliore sarebbe quella di sedersi tutti a un tavolo con intenzioni costruttive e operare un serio rimpasto condiviso.
Fin dall’inizio dei lavori, l’astensione dai banchi del consiglio di metà della componente della maggioranza, capeggiata dal secondo cittadino e del suo nutrito seguito, ha inteso dare la sua impronta di forte dissenso all’assemblea e alla cittadinanza intervenuta consapevole che ci sarebbe stata turbolenza in aula, forte delle voci di popolo che sono state fatte girare finora circa i mancati impegni assunti con gli elettori, annoverando tra quelli principali, il Puc, strumento necessario e urgente e la voragine di Piazza De Gasperi.
Ad accendere gli animi e stata la richiesta del sindaco del rinvio dell'elezione del nuovo leader dell'Assise, che dovrà prendere il posto del dimissionario De Leonardis, dallo stesso ex presidente dichiarate irrevocabili, la richiesta di rinvio è stata ritenuta un modo per uscire dall’angolo e riprendere fiato, data la mancanza dall’aula di metà della maggioranza che dopo aver fatto la presenza è uscita prima dell’appello per non partecipare ai lavori e mettere in difficoltà il sindaco De Luca.
I consiglieri contrari all’andamento politico imposto dal sindaco, anche se elementi di maggioranza, sembra, stiano operando in modo di mantenere il carro in discesa per evitare il commissariamento del comune, situazione che economicamente si ripercuoterebbe direttamente sui cittadini con aumenti delle tasse per colmare il buco dell’attuale disavanzo delle casse comunali, anche se
l’opposizione intera, ha chiesto più volte le dimissioni del sindaco.
Non sono mancati i fuori onda come la voragine di Via De Gasperi dove Cacciapuoti ha chiesto spiegazioni sulla mancata ricerca delle responsabilità lasciando intendere la volontà da parte del primo cittadino di non voler perseguire l’Acquedotto SCPA quale diretto responsabile qualora da un attento esame ( Tra parentesi, mai svolto) fosse risultata come causa del crollo la rottura della fogna o di una condotta idrica che sono elementi sotto a diretta gestone di Acquedotto SCPA.
Riguardo poi alla questione Puc, l’opposizione ha accusato De Luca di voler dirigere da solo la gestione e il destino della città, privando tutti i richiedenti della sua visualizzazione gestendolo a suo uso e consumo, per controbattere questa tesi è arrivata la valida spiegazione del sindaco per il quale la diffusione delle informazioni, diventando di dominio pubblico, innescherebbero un meccanismo di corsa alla speculazione dei terreni in esso dichiarati edificabili con un forte incremento dell’illegalità.
L’abbandono dell’aula da parte dell’opposizione prima che fosse discusso il terzo articolo che riguardava proprio la relazione del Puc e il chiarimento di alcuni suoi punti da parte del prof Moccia incaricato per la sua redazione, ha fatto mancare il numero legale obbligando lo scioglimento del Consiglio Comunale, quale sarà la prossima mossa politica, è una cosa tutta da ipotizzare, ma niente di sicuro, al momento non ci sarebbero più i presupposti di governo, forse, la cosa migliore sarebbe quella di sedersi tutti a un tavolo con intenzioni costruttive e operare un serio rimpasto condiviso.
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