Dal prossimo anno fuori Equitalia, dentro NapoliRiscossioni o altro, ma al momento la nuova società si troverebbe a operare senza opportuni strumenti normativi.
Dal prossimo anno, l’odiato agente della riscossione andrà a casa, la nuova società che dovrà assumersi l’onere di far pagare tutti si troverà a combattere una guerra con armi spuntate, dalla lotta all'evasione dovrebbero arrivare le risorse mancanti, al momento l’unica norma a disposizione del Comune è un decreto del re Vittorio Emanuele III, siccome, l'abbandono di Equitalia delle sedi dei Comuni era già previsto da tempo e allora, è arrivato il momento di attrezzarsi.
La nuova società di riscossione dovrebbe andare a regime a fine anno, con un numero di 128 unità in organico, al momento i dubbi che emergono dalla successione sono costituiti dal minor potere normativo che avrebbe il nuovo Ente riscossore, rispetto a Equitalia che ha il potere di disporre pignoramenti ed altre azioni esecutive, nei confronti dei morosi, mentre un Comune, per farlo, deve attendere la sentenza di un giudice, questa è le riforma che doveva fare lo stato e ancora non l’ha fatta.
Il sistema di riscossione che vorrebbe attuare il Comune sarebbe quello della suddivisione dei contribuenti in ambiti territoriali e categorie economiche, sistema che richiederebbe politiche differenziate, con un'attenzione particolare per i grandi evasori, sarebbe già quasi pronto, per questo scopo, un database dei debitori, suddivisi per fasce di reddito, in modo da stabilire le priorità degli interventi, senza una normativa nuova e appropriata, l’impresa si presenta abbastanza fallimentare con i soli strumenti disponibili, come si legge sul Mattino di Napoli.
Dal prossimo anno, l’odiato agente della riscossione andrà a casa, la nuova società che dovrà assumersi l’onere di far pagare tutti si troverà a combattere una guerra con armi spuntate, dalla lotta all'evasione dovrebbero arrivare le risorse mancanti, al momento l’unica norma a disposizione del Comune è un decreto del re Vittorio Emanuele III, siccome, l'abbandono di Equitalia delle sedi dei Comuni era già previsto da tempo e allora, è arrivato il momento di attrezzarsi.
La nuova società di riscossione dovrebbe andare a regime a fine anno, con un numero di 128 unità in organico, al momento i dubbi che emergono dalla successione sono costituiti dal minor potere normativo che avrebbe il nuovo Ente riscossore, rispetto a Equitalia che ha il potere di disporre pignoramenti ed altre azioni esecutive, nei confronti dei morosi, mentre un Comune, per farlo, deve attendere la sentenza di un giudice, questa è le riforma che doveva fare lo stato e ancora non l’ha fatta.
Il sistema di riscossione che vorrebbe attuare il Comune sarebbe quello della suddivisione dei contribuenti in ambiti territoriali e categorie economiche, sistema che richiederebbe politiche differenziate, con un'attenzione particolare per i grandi evasori, sarebbe già quasi pronto, per questo scopo, un database dei debitori, suddivisi per fasce di reddito, in modo da stabilire le priorità degli interventi, senza una normativa nuova e appropriata, l’impresa si presenta abbastanza fallimentare con i soli strumenti disponibili, come si legge sul Mattino di Napoli.
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