sabato 6 agosto 2016

Caserta, arrestato capo jihadista, gestiva il traffico di migranti e del terrorismo in Campania.

Foto simbolo dell'Isis.
Mohamed Khemiri, un tunisino considerato il capo di un  gruppo terrorista arrestato con altri coetanei dai carabinieri dell'Antiterrorismo del Ros di Napoli.

Si annidava a San Marcellino, un comune del basso casertano, la cellula maligna eventuale portatrice di terrore anche nella terra campana, l'uomo risiedeva da tempo a San Marcellino, in provincia di Caserta, dalle indagini svolte, si ipotizza che alle sue spalle ci sia una struttura più complessa di quella disarticolata questa notte, forse una cellula jihadista. Kemiri è noto nella comunità islamica dell'Agro aversano con il soprannome di Bin Laden, come si legge sul Mattino di Napoli.

A tradire la cellula jihadista sarebbero stati alcuni massaggi lanciati sui social, assieme al presunto isissiano, sono stati arrestati altri otto cittadini Nordafricani convolti nel traffico di extracomunitari che venivano regolarizzati tramite falsi contratti di lavoro nei campi e da falsi documenti opportunamente prodotti dall’organizzazione, il tutto con la complicità di proprietari terrieri che stipulavano falsi contratti di lavoro anch’essi sotto i riflettori della magistratura e delle forze dell’ordine.

La terra di lavoro, nell’ultimo trentennio ha ospitato molte migliaia di extracomunitari, accettandone la presenza e la convivenza in molti casi mascherata dallo sfruttamento della manod’opera a basso costo, apprendere che elementi noti, da anni residenti nella propria zona, siano degli eventuali attentatori mette il popolo in fibrillazione procurando un’avversa posizione ostativa nei loro confronti proprio mentre si parla di accettazione, integrazione, e convivenza, belle parole che rischiano di essere vanificate dal timore di attacchi come quelli che hanno portato lutti in Europa.

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