mercoledì 13 luglio 2016

Napoli e la camorra, si pente Scotti, il braccio destro di Don Raffaele Cutolo.

È un vero pentimento quello annunciato lo scorso mese da Cutolo e adesso seguito dal suo vice Pasquale Scotti vissuto per trentuno anni in Brasile, oppure è una manovra che mira ad altro.

Per sapere se si tratta di vero pentimento bisognerebbe leggere gli atti, sapere se veramente sono state fatte rivelazioni importanti, oppure si sta cercando di trarre profitto da un finto pentimento per arrivare a sconti di pena immeritati e guadagnati conducendo gli inquirenti su piste già note, apportando solo piccole varianti insignificanti e ininfluenti ai fini dell’accertamento delle verità occulte e secretate dalla grande politica, che tutto sa, e tutto vede, ma tutto occulta.

Se le rivelazioni fatte ai magistrati il mese scorso da Don Raffaele avessero detto qualcosa di nuovo si sarebbe dovuto produrre una vibrazione tanto potente che avrebbe fatto tremare gli scranni dove poggiano gli onorevoli deretani dei colpevoli di un tempo che ancora oggi sono sulla scena politica, invece fu accusato solo un politico morto da decenni, cosa succederà adesso con le rivelazioni di Pasquale Scotti, detto “Pasqualino o collier” se non che i pm continueranno a fari sballottare su false piste ormai sparite nel tunnel del passato che tutti vogliono tenere segreto.

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