martedì 3 maggio 2016

Napoli, reddito di cittadinanza, la promessa di De Magistris classica da campagna elettorale.

Se la manovra è ritenuta giusta perché non si è provveduto prima ad aiutare il popolo dei meno danarosi invece di aspettare le elezioni per elargire finte elemosine.

È stata da più parti criticata e giudicata una truffa più morale che finanziaria quella perpetrata ai danni dei cittadini napoletani, la manovra che istaurerebbe il reddito di cittadinanza, le domande che molti si pongono sono: se c’erano i presupposti per varare questo importante strumento, perché si è atteso la fase della campagna elettorale per pubblicizzare la magnanimità politica dell’Amministrazione e della giunta de Magistris, in questo modo, il reddito minimo di cittadinanza da speranza, popolare rischia di diventare un’altra grande delusione.

Infatti, la giunta comunale di Napoli avrebbe approvato, assieme al bilancio preventivo, una delibera con la quale si introduce il reddito minimo di cittadinanza in via sperimentale per il 2016, questo strumento da sempre rappresenta la battaglia del M5S che da anni si sta battendo per la sua attuazione e per l’introduzione del reddito di cittadinanza a livello popolare, iniziativa che porterebbe un poco di ossigeno nelle famiglie in difficolta grazie a risorse individuate tramite un tipo di politica sociale collettiva che è propria del MoVimento, e non del suo sventolio all’ultimo minuto per accaparrare voti, lo specchietto per le allodole potrebbe addirittura rivoltarsi contro il sindaco e la sua giunta.

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